Gerusalemme. Il ministro degli Interni israeliano Elie Yishai ha emanato ieri un decreto che impedisce allo shaykh Ikrima Sabri, imam della moschea di al-Aqsa a Gerusalemme e presidente dell'Alto comitato islamico, di lasciare Israele fino al prossimo 27 settembre.
Yishai ha motivato il decreto sostenendo che gli spostamenti di Sabri danneggiano la sicurezza del paese, e lo ha accusato d'istigazione alla rivolta.
Sabri, da parte sua, ha definito ingiusta la decisione, in quanto viola i principi base dei diritti umani, la libertà di espressione e di movimento.
Ha anche aggiunto che le accuse contro di lui sono ingiustificabili e prive di fondamento.
Lo shaykh ha quindi affermato di essere solito lasciare il paese dopo aver ricevuto inviti a partecipare a seminari religiosi o accademici, che non hanno nulla a che fare con la sicurezza israeliana.
Ha infine annunciato che farà ricorso contro il decreto nel tentativo di abrogarlo.
A Sabri è tuttora vietato di entrare nella moschea di al-Aqsa, in seguito a un ordine militare emanato contro di lui sei mesi fa.