Shaykh Salah: Israele vuole imporre rituali ebraici alla Moschea di Al-Aqsa

L’icona palestinese Sheikh Raed Salah a Umm Al-Fahm, in Israele, il 14 dicembre 2021 [Mostafa Alkharouf/Anadolu Agency].

MEMO e PIC. Il presidente del Movimento islamico in Israele, shaykh Raed Salah, ha dichiarato lunedì che le ripetute incursioni israeliane e gli attacchi alla Moschea di Al-Aqsa fanno parte degli sforzi dello Stato di occupazione per creare e imporre una presenza religiosa ebraica nel luogo di culto musulmano.

Salah ha dichiarato ai giornalisti che Israele sta cercando di raggiungere tale obiettivo non solo attraverso ripetute incursioni nel Nobile Santuario, ma anche chiedendo che venga aperto per tali violazioni sette giorni su sette, compreso il venerdì, e persino durante il mese sacro musulmano del Ramadan.

“Tutti questi sforzi finiranno per fallire e la Moschea di Al-Aqsa rimarrà al suo posto, con la sua atmosfera, la sua vita e la sua sovranità”, ha insistito Sh Salah. “Inoltre, rimarrà un diritto puramente palestinese, arabo e islamico”.

Ha fatto notare che i tentativi di invadere Al-Aqsa non sono nuovi, ma sono iniziati nei primi giorni dell’occupazione del 1967. La Moschea di Al-Aqsa è soggetta a incursioni quotidiane da parte di coloni ebrei illegali, al mattino e alla sera, ad eccezione del venerdì e del sabato che sono festività ufficiali dello Stato di occupazione. I coloni sono sempre protetti da soldati o poliziotti israeliani pesantemente armati.