Shtayyeh: permessi israeliani per stranieri razzisti e anti-palestinesi

Ramallah – WAFA. Lunedì, il primo ministro Mohammad Shtayyeh ha affermato che le nuove restrizioni israeliane relative all’ingresso di stranieri nei Territori palestinesi, che saranno messe in atto il mese prossimo, sono razziste e prendono di mira i palestinesi di cittadinanza internazionale, in particolare statunitensi ed europei, oltre agli attivisti che esprimono solidarietà verso la Palestina, i volontari che lavorano nel paese, i dipendenti di aziende straniere ed i docenti di università palestinesi.

Durante un intervento all’inizio della riunione di gabinetto settimanale tenutasi nel suo ufficio a Ramallah, Shtayyeh ha invitato gli Stati Uniti a non rinunciare all’obbligo del visto per i cittadini israeliani se Israele dovesse mettere in atto le procedure d’entrata nel paese […].

Ha anche invitato l’Europa a chiarire ad Israele che non può impedire a nessun cittadino europeo di raggiungere la Palestina, indipendentemente dalla sua origine o dalle sue radici nazionali.

Shtayyeh ha sottolineato che gli Stati Uniti e l’Europa hanno gli strumenti per le pressioni che possono costringere Israele a ritirare queste restrizioni.

Il Primo Ministro ha anche invitato le Nazioni Unite e i suoi Stati membri a opporsi fermamente alle demolizioni israeliane delle strutture di proprietà palestinese, che, secondo i rapporti dell’ONU, hanno raggiunto i 9 mila edifici abbattuti dal 2009, portando allo sfollamento di 13 mila palestinesi nell’ambito di una politica di pulizia etnica, specialmente nella Gerusalemme occupata.

Ha affermato che le Nazioni Unite, che pubblicano questi rapporti, dovrebbero portarli davanti alla Corte penale internazionale, includendo la politica di esecuzione extragiudiziale di Israele e la morte lenta e deliberata dei prigionieri nelle carceri israeliane.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.