Siluramento Rapporto Goldstone: Abbas coinvolto in affari commerciali con Israele.

 

Esistono ragioni economiche, oltreché “politiche”, per il tradimento di Mahmud Abbas. Pubblichiamo qui di seguito la traduzione di un articolo comparso il 1° ottobre su The Independent e parte di un'analisi pubblicata su Electronic Intifada.

The Independent (UK) – 1 Ottobre

Shalom Kital, consigliere del ministro della Difesa israeliano Ehud Barak, ha affermato oggi che “Israele non condividerà le sue frequenze radio per consentire il lancio di una seconda compagnia di telecomunicazione mobile palestinese, a meno che l’Anp non interrompa i suoi sforzi per porre i sul banco degli imputati i soldati e gli ufficiali israeliani”.

(I palestinesi denunciano un ‘ricatto’ israeliano sui servizi telefonici,”The Independent”, 1 ottobre).

Kilal ha poi aggiunto che una “condizione” era appunto che l’Anp cessasse i suoi sforzi per far progredire il Rapporto Goldstone.

La compagnia telefonica “Wataniya” è stata descritta lo scorso aprile dalla Reuters come un'azienda dietro cui ci sarebbe Abbas, ovvero una joint venture tra investitori del Qatar e del Kuwait e  il Fondo d’Investimento Palestinese, nel quale uno dei figli di Abbas è direttamente coinvolto.

Inoltre, la Reuters ha rivelato che in apparenza la compagnia che è in procinto di partire non dispone affatto di carenza di capitali, grazie ad investitori del Golfo che hanno ricevuto milioni di dollari in “aiuti statunitensi sotto forma di prestiti garantiti a favore di aziende agricole palestinesi ed altri affari di piccola-media dimensione”.

(Gli aiuti degli Usa vanno ad imprese palestinesi dietro le quali c’è Abbas, “Reuters”, 24 aprile 2009).

Appena il giorno prima che la delegazione di Abbas ritirasse la sua risoluzione a Ginevra, Nabil Shaat, ‘ministro degli Esteri’ dell’Anp, aveva denunciato le minacce israeliane alla “Wataniya” come un ‘ricatto’, aggiungendo che i palestinesi mai avrebbero battuto in ritirata…

Il tradimento del popolo palestinese perpetrato dall’Anp sul Rapporto Goldstone, così come il suo ‘coordinarsi per la sicurezza’ con Israele per reprimere la Resistenza e le attività politiche in Cisgiordania, dovrebbero eliminare ogni dubbio sul fatto che essa è un braccio dell’occupazione israeliana, il quale danneggia in maniera progressiva il popolo palestinese e la sua giusta causa.

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