Sindacalista palestinese: chiusura dei tunnel senza un’alternativa minaccia una catastrofe

Gaza-InfoPal. La Federazione Generale dell’industria palestinese ha lanciato l’allarme per una possibile catastrofe umanitaria, sociale ed economica nella Striscia di Gaza “se la chiusura dei tunnel sotterranei dovesse perdurare in assenza di alternative”.

In un comunicato stampa, Ali al-Hayek, presidente della Federazione, ha previsto un ulteriore peggioramento nei prossimi giorni. Ha dichiarato: “L’occupazione assedia la Striscia di Gaza e impedisce l’introduzione di tutti i materiali da costruzione, salvo alcuni destinati ai progetti avviati dalle istituzioni internazionali, mentre ai palestinesi tutto è proibito”.

Ha aggiunto: “La distruzione dei tunnel ha portato ad una battuta d’arresto per le imprese di costruzione del settore privato. Ciò, in assenza di qualsiasi alternativa o soluzione con l’Egitto, ha avuto un notevole impatto sull’industria delle costruzioni e sul cittadino, che prima era abituato a un certo prezzo del cemento e ora si trova ad affrontare un significativo aumento dei prezzi”.

Al-Hayek ha sottolineato che nel periodo precedente, l’impiego dei tunnel sotterranei aveva prodotto un boom nel settore edilizio ed aveva salvato migliaia di posti di lavoro, mentre ora, dopo la loro chiusura, migliaia di lavoratori si sono aggiunti alle file dei disoccupati.

Il presidente dalla Federazione Generale dell’industria palestinese ha richiesto una soluzione che garantisca delle alternative ai tunnel, prima di procedere alla loro demolizione. Ha dichiarato: “Non sosteniamo che i tunnel sotterranei siano legittimi, ma chiediamo di poter effettuare degli scambi commerciali con l’Egitto, esportando ed importando legalmente le merci. Non vogliamo che una merce qualunque entri da noi da sotto terra, ma vorremmo agire alla luce del sole, legalmente e rispettando i prezzi internazionali”.

Da circa due mesi, l’esercito egiziano sta conducendo una massiccia campagna per distruggere i tunnel sotterranei (che rappresentano l’unica arteria vitale a disposizione dei palestinesi della Striscia di Gaza per introdurre materiali di base e beni di prima necessità) senza proporre alcuna valida alternativa. Tale mossa minaccia di far ripiombare la Striscia di Gaza nella morsa dell’assedio imposto da Israele, con il conseguente isolamento dell’enclave costiera dal resto del mondo.