Siria, 1377 palestinesi uccisi dall’inizio della crisi

YarmoukDamasco-InfoPal. Il gruppo di lavoro per i palestinesi in Siria ha reso noto che 1377  profughi sono stati uccisi dall’inizio della rivoluzione siriana, scoppiata a metà marzo 2011. Ha reso noto che negli ultimi due giorni, 9 palestinesi sono stati uccisi nei campi profughi di Yarmuk, al-Husainiyah, Khan al-Shaykh e Deraa.

Un corrispondente del gruppo di lavoro nel campo di Khan al-Shaykh (sud ovest di Damasco) ha riferito che i residenti hanno seppellito, giovedì 20 giugno, le vittime cadute il giorno precedente a causa del pesante bombardamento. Ha sottolineato che gli abitanti del campo hanno ritenuto entrambe le parti del conflitto responsabili per l’accaduto, chiedendo di mantenere il loro campo al di fuori del conflitto, che non riguarda affatto loro. Inoltre, gli abitanti hanno assicurato che all’interno del campo vivono solo civili disarmati e migliaia di famiglie sfollate, e non vi è traccia di persone armate.

Sempre giovedì, il gruppo ha riferito che l’esercito regolare ha bloccato tutti gli ingressi del campo di Yarmuk (a Damasco), impedendo agli abitanti di entrare o uscire. Ha aggiunto che la corrente elettrica continua a mancare da tre mesi, mentre generi alimentari, medicine e carburante stanno esaurendo.

Secondo quanto affermato dal gruppo di lavoro, i residenti del campo profughi di Deraa (90 chilometri a sud di Damasco) vivono ancoro in uno stato di terrore e panico, a causa della massiccia presenza cecchini nelle aree prospicienti i vicoli e le strade del campo, con conseguenti limitazioni ai movimento degli abitanti. La situazione umanitaria rimane pessima, in virtù della grave carenza di cibo, medicine e carburante, oltre alle continue interruzioni della corrente elettrica e le telecomunicazioni.

La stessa difficile situazione è vissuta nel campo di al-Husainiyah (sud di Damasco), che soffre di una crisi soffocante causata dalla carenza di cibo e medicine, oltre all’assedio imposto dall’esercito regolare.