Siria, “Crimini di guerra contro la salute”: rapporto delle Nazioni Unite

RT. Gli ospedali siriani nonché il personale medico vengono deliberatamente presi di mira sia dalle forze governative che dai ribelli durante gli atti di violenza in corso nel Paese, hanno dichiarato gli inquirenti delle Nazioni Unite. Secondo il diritto internazionale, tali atti sono da considerarsi crimini di guerra.

“La presa di mira deliberata di ospedali, personale medico e mezzi di trasporto, il diniego di accesso alle cure mediche ed i maltrattamenti a malati e feriti, è solo uno degli aspetti più allarmanti del conflitto siriano”, ha affermato la Commissione d’inchiesta dell’ONU in merito alla Repubblica araba siriana in una relazione sulle conclusioni, pubblicata venerdì.

La relazione si basa sulle indagini da un team di esperti in diritti umani, istituito nel mese di agosto 2011 e diretto dal brasiliano Paulo Pinheiro.

Al gruppo non è stato concesso di entrare in Siria: l’indagine si basa su interviste a oltre 2.400 vittime e testimoni. Gli inquirenti hanno parlato con i rifugiati siriani ed i fuggiaschi nei paesi vicini, mentre hanno intervistato per telefono o tramite Skype quelli ancora in Siria. Gli esperti inoltre hanno esaminato fotografie, immagini satellitari, video, documenti legali e medici, nonché i rapporti forniti da fonti governative e non.

La squadra investigativa ha descritto una serie di casi in cui le forze legate al presidente siriano Bashar Assad hanno assaltato alcune strutture di assistenza medica durante il conflitto.

Anche i gruppi di ribelli sono stati coinvolti in atrocità come gli attacchi agli ospedali, ma – secondo gli esempi forniti nel documento – in numero minore. Nei casi presentati nella relazione, le forze ribelli sono state descritte come impegnate nel tentativo di scacciare le truppe governative dalle strutture mediche che avevano “occupato” e trasformato in “basi militari”.

“Le vittime riferiscono in merito a resoconti strazianti di feriti e malati che languiscono ai posti di blocco impossibilitati ad ottenere cure mediche, soggetti ad un nuovo attacco in ospedale dove i medici impegnati a fornire un aiuto imparziale sono arrestati e presi di mira”, è quanto si legge nel documento.

Quando la violenza in Siria è cresciuta considerevolmente durante i primi mesi del 2012, le truppe filo-governative “hanno bombardato e colpito gli ospedali da campo dell’opposizione che fornivano le cure ai feriti”, dice il report.

Secondo gli esperti delle Nazioni Unite, “il modello degli attacchi” indica che “vengono colpiti deliberatamente gli ospedali e le unità mediche per ottenere un vantaggio militare attraverso la privazione dell’assistenza medica ai gruppi armati anti-governativi e ai loro presunti sostenitori”. Questi attacchi, continua il documento, continuano ancora oggi.

Gli ospedali a Homs, Bab Amr, Al Qusayr, Tal Rifat ed altri ancora, sono stati più volte presi di mira dalle forze governative, così sostengono gli autori.

“Dirigere intenzionalmente attacchi contro ospedali e luoghi che ospitano i malati ed i feriti, contro le unità di medici che usano come emblema la Croce Rossa o la Mezzaluna Rossa è un crimine di guerra nei conflitti armati non internazionali”.

A proposito dei recenti attacchi da parte dei gruppi ribelli, il documento ha ricordato un incidente avvenuto alla fine di maggio, quando i gruppi armati hanno attaccato il National Hospital di Dara’a, causando notevoli danni.

Un membro delle Forze Armate Siriane (FSA) che ha effettuato l’attacco, ha dichiarato che “il suo gruppo ritiene che ci fossero circa 50 pazienti in ospedale, tutti affiliati al governo”, hanno citato gli inquirenti delle Nazioni Unite. “Quando è stato dato l’ordine di attaccare l’ospedale, nessuno dei combattenti coinvolti ha reclamato che si trattasse di un luogo protetto e non hanno ricevuto alcun avviso prima dell’attacco”.

Secondo gli esperti, ci sono “crescenti indizi in merito ad alcuni gruppi armati anti-governativi che non hanno risparmiato nemmeno il personale medico”.

Il gruppo di inquirenti delle Nazioni Unite ha concluso che le azioni “del governo siriano dal 2011 ad oggi sono state un cinico tradimento” del principio per la tutela dei malati e dei feriti e di coloro che li assistono.

Hanno anche sottolineato che gli attacchi da parte dei gruppi armati anti-governativi contro gli ospedali “sono fonte di grave preoccupazione, dal momento che dimostrano l’inosservanza per lo status speciale di protezione che godono le strutture sanitari, nonché l’incapacità di prendere precauzioni per evitare vittime civili e per proteggere malati e feriti”.

Le affermazioni contenute nella relazione saranno discusse lunedì a Ginevra in un dibattito presso il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, ha riportato Reuters. Finora, né il governo siriano né i rappresentanti dell’opposizione hanno commentato la questione.

Traduzione per InfoPal a cura di Erica Celada