Soldati e coloni israeliani invadono l’area della “Tomba di Giuseppe” a Nablus: “scontri” con i giovani locali

Nablus-PIC. Lunedì notte sono scoppiati violenti scontri (*) tra giovani palestinesi e soldati israeliani nella zona orientale della città di Nablus, prima che centinaia di coloni ebrei si radunassero nell’area per eseguire rituali presso la tomba di Giuseppe.

Fonti locali hanno riferito che decine di giovani uomini hanno bloccato le strade della zona orientale con sassi e pneumatici in fiamme e hanno affrontato i soldati israeliani e i loro veicoli di pattuglia lanciando loro pietre e bottiglie molotov.

Hanno aggiunto che gli scontri (*) si sono intensificati dopo che ulteriori truppe israeliane, a bordo di veicoli militari e accompagnate da un bulldozer, hanno preso d’assalto l’area orientale di Nablus e si sono sparse per le sue strade per fornire protezione agli autobus e alle auto che trasportavano centinaia di coloni.

Testimoni hanno affermato che centinaia di coloni, a bordo di autobus e auto, si sono radunati inizialmente al checkpoint di Beit Furik, nella parte orientale della città, prima di dirigersi verso l’area in cui si trova la tomba di Giuseppe, dopo che il bulldozer e le truppe avevano aperto loro la strada.

Hanno aggiunto che i coloni hanno ballato, cantato e urlato istericamente nei pressi della tomba di Giuseppe, per ore, causando disturbo ai residenti locali.

Durante gli eventi, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro i giovani e li hanno asfissiati con gas lacrimogeni.

(*) Nel linguaggio militare, gli scontri avvengono tra eserciti o gruppi armati di pari forze. Tra Tsahal, l’esercito israeliano, e la Resistenza o i gruppi di giovani palestinesi che rispondono alle aggressioni dell’occupante israeliano non c’è parità di forze. Pertanto, riportiamo tra virgolette il termine scontri/scontro, per non indurre i lettori meno informati a pensare che in Palestina sia in atto un conflitto/guerra tra attori con eserciti, armamenti e forze paritarie.