Soldati israeliani chiudono la sua casa saldando le porte

Hebron-Imemc. Di Alexandra Halaby. I soldati israeliani sono arrivati a casa di Amal Hashem Dundeis nel pomeriggio di lunedì, con l’ordine di chiudere e saldare le sue porte. I soldati sostengono che una molotov sia stata lanciata nei suoi pressi verso un insediamento israeliano illegale.

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Due case adiacenti a strada Shuhada, a Hebron (al-Khalil) sono state chiuse e sigillate, lunedì, dai soldati israeliani. Le case che appartengono a un’anziana donna palestinese, Amal Hashem Dundeis, sono della sua famiglia da secoli.

Il Christian Peacemaker Teams of  Palestine (CPT), un gruppo di supporto non-violento con sede nel sud della città cisgiordana di Hebron, e membri dell’International Solidarity Movement (ISM) erano presenti. CPT riferisce che l’anziana signora Dundeis sedeva in una sedia davanti alla sua porta prima che i soldati la costringessero ad andarsene.

I soldati hanno usato saldatrici e cannelli per sigillare le porte delle case. Mentre gli osservatori internazionali e palestinesi assistevano alla scena con la signora Dundeis e i suoi figli, i soldati li hanno riportati sulla strada, secondo quanto riporta l’International Solidarity Movement.

Il CPT ha detto che uno dei loro fotografi è stato violentemente spintonato da un soldato, mentre la folla riunita veniva schernita dai coloni israeliani illegali. Quando un giornalista ha chiesto a un soldato perché la signora Dundeis era stata punita per un presunto incidente con una molotov lanciata contro un insediamento illegale, sembra che non abbia ottenuto alcuna risposta.

Nei rapporti 2014 del Tribunale Russell (Tribunale internazionale per i  crimini di guerra) e da Amnesty International, Israele è stato accusato di utilizzare la punizione collettiva, una violazione del diritto internazionale.

L’ISM riporta che Amal Hashem Dundeis e la sua famiglia stanno vivendo dall’altra parte della strada, in un appartamento in affitto. La signora Dundeis ha detto ai giornalisti che la sua famiglia possedeva le proprietà da centinaia di anni e che era sconvolta per le azioni dei soldati israeliani.

La signora Dundeis, che soffre di pressione alta e diabete, a un certo punto è collassata ed è stata portata in ospedale in ambulanza. La sua richiesta di avere un volontario internazionale per accompagnarla in ambulanza è stata respinta dai soldati.

Strada Shuhada a Hebron è conosciuta dai volontari internazionali come la “strada dell’Apartheid”. La maggior parte dei residenti palestinesi si è da tempo trasferita e quella che una volta era una zona commerciale molto frequentata è diventata deserta e vuota. Coloni israeliani illegali si sono a loro volta trasferiti nei quartieri vicini e l’esercito israeliano pattuglia l’area che separa i Palestinesi in un piccolo settore di Hebron.

L’ISM riporta che i pochi Palestinesi rimasti che vivono nel quartiere di Strada Shuhada devono sbarrare le loro porte e le finestre a causa di violenti e regolari attacchi dei coloni illegali.

Non ci sono informazioni sulle condizioni della signora Dundeis o se è stata rilasciata dall’ospedale. Le porte delle sue case sono ora completamente sigillate e rimangono vuote.

Traduzione di Edy Meroli