Jenin – Palestine Chronicle e MEMO. I soldati israeliani hanno distrutto una cabina per la realizzazione di test del coronavirus istituita dalla sicurezza palestinese all’ingresso della città di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale, per contenere la diffusione della malattia, e hanno ferito un uomo palestinese durante gli scontri nel campo profughi della città, secondo l’agenzia stampa palestinese WAFA.
Fonti locali hanno riferito a WAFA che i soldati israeliani hanno fatto irruzione nella città e nel suo campo profughi, lunedì mattina, per arrestare alcuni attivisti, quando sono scoppiati gli scontri con i residenti. Prima di lasciare l’area, i soldati hanno aperto il fuoco contro i palestinesi, ferendone uno alla gamba, ne hanno arrestati due e hanno distrutto il check-point per il controllo del Coronavirus.
Lunedì, i soldati israeliani hanno sparato contro un palestinese di 17 anni nel campo profughi di Jalazoun, vicino a Ramallah, durante una campagna d’arresti nel campo.
Il giovane è stato portato all’ospedale di Ramallah con una ferita alla gamba. Il suo stato di salute è stato considerato come stabile.
Le forze israeliane prendono d’assalto regolarmente città e villaggi palestinesi nella Cisgiordania occupata, per arrestare attivisti popolari palestinesi.
A marzo, il gruppo di monitoraggio per i diritti umani Euro-Med di Ginevra ha esortato la comunità internazionale a proteggere i palestinesi e a costringere i soldati israeliani a fermare le incursioni in città e villaggi palestinesi che minacciano le misure preventive adottate dall’autorità palestinese per controllare il Coronavirus.
Ha anche chiesto di indagare sul comportamento sospetto di diversi soldati e coloni israeliani che tentavano di diffondere l’infezione.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.