Tel Aviv – The Cradle. Secondo quanto riportato dai media ebraici, le organizzazioni pro-palestinesi hanno presentato almeno 50 denunce penali nei tribunali di tutto il mondo contro i soldati israeliani per il loro ruolo nella campagna di pulizia etnica di Tel Aviv a Gaza.
“Circa 50 denunce sono state presentate contro i soldati di riserva, 10 delle quali sono state indagate senza che finora siano stati registrati arresti”, ha riferito il 6 gennaio l’emittente KAN (Israeli Broadcasting Corporation).
Qualche ora dopo la diffusione della notizia, il giornale israeliano Yedioth Ahronoth ha rivelato che la Fondazione Hind Rajab (HRF) ha presentato una nuova denuncia contro un soldato israeliano in vacanza in Thailandia. “La fondazione palestinese era alla ricerca di un rappresentante legale che la rappresentasse nelle denunce di crimini di guerra presso i tribunali della Thailandia”, riporta il quotidiano israeliano.
Secondo il ministero degli Esteri israeliano, le autorità sono a conoscenza di “almeno 12 casi” in cui sono state presentate denunce contro soldati israeliani in licenza dopo aver prestato servizio a Gaza. “Tali denunce sono state presentate in Brasile, Sri Lanka, Thailandia, Belgio, Paesi Bassi, Serbia, Irlanda e Cipro”, hanno riferito i media israeliani, mentre altre dichiarazioni hanno aggiunto alla lista Sudafrica, Marocco e Francia.
“Una task force congiunta del Corpo dell’Avvocato Generale Militare, del ministero degli Esteri, del Consiglio di Sicurezza Nazionale e dello Shin Bet sta analizzando i rischi per i soldati in vari Paesi e monitorando le potenziali indagini”, ha riferito domenica Haaretz, aggiungendo che Tel Aviv si sta “coordinando con gli studi legali locali per fornire assistenza legale immediata se necessario”.
Durante il fine settimana, un tribunale federale in Brasile ha ordinato alla polizia di aprire un’indagine immediata su un soldato israeliano in vacanza nel Paese. Poco dopo, funzionari israeliani hanno aiutato il soldato a fuggire nella vicina Argentina, dove il governo di estrema destra ha espresso pieno sostegno al genocidio israeliano.
Secondo Yedioth Ahronoth, nelle ultime settimane altri soldati sono stati “fatti fuggire clandestinamente da almeno cinque Paesi”.
La Human Rights Foundation (HRF), un’ONG con sede in Belgio, sta guidando gli sforzi contro i soldati, fornendo ai tribunali e ai pubblici ministeri locali migliaia di foto e video provenienti dagli account dei social media dei soldati stessi, in cui li si vede partecipare attivamente a crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
“I soldati israeliani pubblicano quasi un milione di post al giorno sulle piattaforme di social media che documentano il loro coinvolgimento nei crimini di guerra a Gaza”, ha riferito KAN, citando il dipartimento di sicurezza informatica dell’esercito.
“Il problema principale è che i soldati dell’IDF pubblicano video incriminanti sui social media, in cui si riprendono mentre svolgono attività a Gaza e in Libano. I soldati pubblicano anche i loro piani di viaggio sulle loro piattaforme. [L’HRF raccoglie i video, li verifica con dati aggiuntivi e contatta i governi quando i soldati si recano all’estero secondo i loro programmi di viaggio”, riporta Yedioth Ahronoth.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.