Soldati israeliani sigillano la stanza di un palestinese con il filo spinato

Wafa e Palestine Chronicle. Le forze armate israeliane hanno sigillato la camera da letto di un uomo palestinese, sospettato di aver ucciso un soldato israeliano.

“La stanza è stata sigillata dopo la decisione della Corta Suprema, che ha annullato il precedente ordine di demolizione dell’abitazione del terrorista”, ha affermato l’esercito.

Namzi Abu Bakh, 49 anni, è stato accusato di omicidio dopo che, secondo quanto riportato, avrebbe fatto cadere un mattone in testa ad un soldato israeliano, che in seguito sarebbe morto.

L’incidente è avvenuto il 12 maggio, di mattino presto, durante un blitz della polizia nella città di Ya’bad.

Invece di utilizzare il calcestruzzo per sigillare la stanza, così come era stato riferito la settimana scorsa, le forze armate hanno fissato dei pannelli di metallo alle finestre e hanno appeso del filo spinato all’interno, per evitare che qualcuno entri.

Secondo un parente dell’uomo, la famiglia di Namzi Bakh, composta da nove persone, è ora senzatetto a causa del danno inflitto alla casa ed è maggiormente esposta a rischi sanitari.

In accordo con quanto riportato da testimoni oculari, i soldati israeliani hanno occupato alcune abitazioni del vicinato, nell’attesa che la stanza venisse sigillata. Alcune persone del posto sono state aggredite durante l’operazione.

Traduzione per InfoPal di Sara Origgio