Soldati israeliani tentano di arrestare un bimbo di 2 anni per lancio di pietre

301565_345x230Gerusalemme-Ma’an. Le forze israeliane nella Gerusalemme Est occupata venerdì hanno tentato di arrestare due bambini palestinesi, di due e di nove anni, con l’accusa di aver lanciato pietre.

I soldati israeliani stavano eseguendo una retata nella casa della famiglia Jaber, nel quartiere di Silwan, per cercare un individuo sospettato di lanciare pietre contro di loro dal tetto, ha spiegato a Ma’an la famiglia.

Quando i soldati sono saliti sul tetto per arrestare il presunto colpevole, però, hanno trovato un bimbo di due anni di nome Mimati Asaad Jaber che stava giocando con la madre. Mentre stavano giocando, a quanto pare, un sasso era caduto nella strada sottostante.

Il nonno del bimbo, che era in casa durante l’incursione, ha detto che il piccolo stava solo giocando e non sapeva che ci fossero dei soldati nella strada sottostante l’edificio quando ha gettato il sasso.

Quando hanno visto il bimbo di due anni con la sua mamma, però, i soldati israeliani hanno spostato la loro attenzione su un membro di nove anni della famiglia lì vicino.

I membri della famiglia Jaber hanno riferito a Ma’an che quando i soldati israeliani hanno scoperto che il nome del bambino di nove anni era Izz al-Din al-Qassam, nome di un famoso eroe nazionale palestinese e usato da Hamas come nome per le sue brigate militari, hanno cominciato a interrogarlo.

I soldati israeliani hanno tentato di arrestare Izz al-Din perché aveva “pietre colorate” in tasca, ma quando hanno perquisito il bambino hanno scoperto che le “pietre” erano in realtà caramelle.

Un nuovo disegno di legge all’esame dei legislatori israeliani porterebbe ad accuse fino a 20 anni, perfino nell’impossibilità di provare che chi lanciava pietre volesse causare danni.

Un rapporto del 2011 di B’Tselem, gruppo israeliano per i diritti, nel frattempo, ha rilevato che circa il 100 per cento di tutti i bambini palestinesi accusati di lanciare pietre sono condannati.

La Military Court Watch ha stimato che all’inizio di ottobre più di 180 bambini e giovani palestinesi sono stati detenuti nelle carceri israeliane, in calo rispetto ai 250 di giugno.

Secondo un rapporto del 2013 del Fondo per i bambini delle Nazioni Unite, Israele è l’unico paese al mondo in cui i bambini vengono sistematicamente processati in tribunali militari e sottoposti a “trattamenti crudeli, disumani e degradanti o a una pena”.

Negli ultimi dieci anni, le forze israeliane hanno arrestato, interrogato e processato circa 7.000 ragazzini tra i 12 e i 17 anni, per lo più maschi, al ritmo di “una media di due ogni giorno”, ha dichiarato l’UNICEF.

Traduzione di Edy Meroli