MEMO e Imemc. Un soldato israeliano è stato condannato lunedì a un mese di servizi sociali per l’uccisione di un bambino palestinese durante la protesta della Grande Marcia del Ritorno nella Striscia di Gaza occupata.
Il soldato – il cui nome non è stato reso noto – è stato condannato da un tribunale militare relativamente alla morte del quattordicenne Othman Hilles, che è stato ucciso durante una manifestazione il 13 luglio 2018.
È la prima condanna in relazione all’enorme numero di vittime tra i manifestanti della Grande Marcia del Ritorno. Da marzo 2018, le forze israeliane hanno sparato a più di 7000 persone con proiettili letali.
Nonostante Hilles fosse stato ucciso pur essendo disarmato e non rappresentando alcuna minaccia per i soldati israeliani, il soldato è stato condannato soltanto per “aver disobbedito a un ordine che ha portato a una minaccia alla vita o alla salute”, e non per omicidio colposo. Il tribunale militare ha condannato il soldato a un mese di servizi sociali e ad essere degradato.
L’assassinio di Hilles è stato ripreso in un video, un fattore che probabilmente ha portato al processo. Questa è la prima condanna di un soldato israeliano per aver ucciso un manifestante disarmato palestinese a Gaza – sebbene ci siano stati più di 200 civili palestinesi uccisi negli ultimi due anni di manifestazioni.
Secondo il Times of Israel, il soldato – un cecchino della Brigata Givati - non è stato condannato per un reato più grave come l’omicidio colposo “poiché i pubblici ministeri non sono stati in grado di raccogliere prove sufficienti che lo collegassero il suo sparo alla morte del ragazzo”.
Il portavoce militare israeliano ha confermato la condanna in una dichiarazione, affermando che il soldato “ha sparato contro un rivoltoso palestinese che ha scalato la recinzione di confine senza ottenere il permesso dai suoi comandanti e non seguendo le regole di ingaggio o le istruzioni fornite in precedenza”.
Traduzione per InfoPal di Nicola Greppi