Solo 70 palestinesi beneficeranno dell’amnistia in Israele

Foto da edition.presstv.ir

Ramallah – InfoPal. La decisione dell’occupazione di rivedere la legge della “minhaliyya” (una diminuzione delle pene carcerarie di quattordici giorni per ogni anno comminato dal giudice), che normalmente riguarda tutti i prigionieri – sia penali che fermati dalla sicurezza –, è dovuta soltanto a logiche di coalizione politica e non prenderà in considerazione i detenuti palestinesi.

È quanto denunciato da Qaddura Fares, direttore del Circolo del detenuto palestinese, il quale ha spiegato che il decreto di revisione della “minhaliyya” includerà soltanto 70 prigionieri palestinesi, mentre i penali israeliani che ne godranno ammontano a 530. 

Questo, spiega Fares, accade “perché la decisione presa due giorni fa dalla commissione della Knesset [il parlamento israeliano] ha abbassato il tetto massimo di detenuti in Israele da 24mila a 16mila”. 

Il direttore del circolo ha dunque negato la liberazione di centinaia di prigionieri palestinesi paventata dai media, così come il tentativo da parte di Tel Aviv di rappresentare la questione come se fosse una manifestazione della buona volontà d’Israele.