Sondaggio: il 37% degli israeliani vorrebbe emigrare all’estero

An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Un sondaggio pubblicato dal giornale ebraico Haaretz, sul proprio sito web, ha rivelato che il 37 per cento degli israeliani, di età compresa tra i 30 e i 49, anni vorrebbe emigrare dallo Stato ebraico a causa della fine del sogno sionista e il continuo peggioramento delle condizioni economiche. 

Il sondaggio, effettuato pochi giorni prima dell’ultima offensiva israeliana contro Gaza, ha anche rivelato che il 47,5 per cento degli israeliani residenti nel sud dei territori del ’48 sta valutando seriamente la possibilità di lasciare lo Stato. 

Secondo il giornale, gli intervistati ritengono “legittima” la scelta di emigrare all’estero, diversamente dal passato, quando abbandonare lo Stato ebraico era considerata una mossa disonorevole, e alcuni la ritenevano addirittura un tradimento. La destra israeliana e i religiosi ebrei, ritengono che Israele è il centro della vita del popolo ebraico, perciò essi non potevano emigrare. Questa regola fu il caposaldo del movimento sionista, che secondo alcuni ben informati, non rappresenta più la totalità degli ebrei d’Israele. 

Uno dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato a Haaretz che “lo Stato israeliano ha tagliato i fili con i propri cittadini, avvicinandosi all’estremismo religioso, mantenendo la disuguaglianza tra i cittadini e disinteressandosi della classe povera. Israele è diventato più estremista e religioso. Inoltre, la decisione del ministro della Pubblica istruzione che ha obbligato gli studenti a visitare la Tomba di Rachele a Betlemme, ha suscitato un aspro dibattito all’interno della società israeliana. Tutti questi segnali indicano che il senso d’appartenenza allo Stato ebraico non è più come in passato”.