
Tel Aviv – The Palestine Chronicle. Il partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu perderebbe terreno se le elezioni della Knesset si tenessero oggi, secondo un sondaggio pubblicato venerdì da Maariv.
Il sondaggio prevede che la rappresentanza del Likud diminuirebbe di due seggi, lasciandogli 21 mandati. Al contrario, Otzma Yehudit, guidato dall’ex-ministro della Polizia Itamar Ben-Gvir, guadagnerebbe slancio, aumentando i suoi seggi a nove.
Il Partito di unità nazionale di Benny Gantz dovrebbe registrare guadagni modesti, raggiungendo 18 seggi, una cifra prevista anche per Yisrael Beiteinu di Avigdor Lieberman.
Yesh Atid, guidato dall’ex-primo ministro Yair Lapid, dovrebbe ottenere 13 seggi, mentre il Partito del Sionismo Religioso, guidato dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, supererebbe a malapena la soglia elettorale con quattro seggi.
Il partito del ministro degli Esteri Gideon Sa’ar non riuscirà a tornare alla Knesset, ricevendo solo il 2% dei voti.
Il sondaggio sottolinea il cambiamento del panorama politico, con la coalizione di Netanyahu che dovrebbe ottenere 51 seggi, rispetto ai 59 dell’opposizione.
Si prevede che i partiti arabi detengano collettivamente 10 seggi, lasciando che l’opposizione si affidi al sostegno delle fazioni arabe o alle defezioni dalla coalizione di Netanyahu per formare un governo.
In un ipotetico scenario in cui l’ex-primo ministro israeliano Naftali Bennett fondi un nuovo partito, le dinamiche politiche cambiano radicalmente.
Il partito di Bennett otterrebbe ben 27 seggi, riducendo il Likud a 19 e Yesh Atid a 9, mentre i partiti di Smotrich e Sa’ar scenderebbero sotto la soglia elettorale. La coalizione di Bennett raggiungerebbe così 67 seggi, mentre il blocco di Netanyahu si ridurrebbe a 43.
Il sondaggio evidenzia anche una crescente insoddisfazione nei confronti della leadership di Netanyahu, con il 62% degli israeliani che ne chiede le dimissioni alla luce della sua percepita responsabilità per i fallimenti del 7 ottobre. Questo sentimento si estende al 18% degli elettori del Likud, mentre il 29% degli intervistati si oppone alle sue dimissioni e il 9% rimane indeciso.
Tali risultati riflettono un clima politico turbolento in Israele, con implicazioni significative per la leadership di Netanyahu e la futura direzione politica del Paese.