Sostanze chimiche sui campi del Negev e trasferimento di migliaia di palestinesi: Israele si appropria delle terre dei beduini nel silenzio internazionale.

 

Da: http://www.aljazeera.net/NR/exeres/5C332DE1-C851-4E26-B349-0ABEE35260D5.htm

 

Haifa – Wadi Awawdeh

Un deputato del parlamento israeliano ha rivelato che il suo governo sta trasferendo decine di migliaia di palestinesi dalla loro terra, invitando le ambasciate straniere a intervenire per fermare questa pratica.

Il deputato comunista Don Hanin ha chiarito che circa 35 mila palestinesi  vivono all’interno di un territorio occupato nell’anno 1967 che il governo israeliano intende aggiungere al proprio dominio nella colonia di Maali Adomim.

A seguito di un giro effettuato per osservare il percorso del muro dell’Apartheid nella zona di Gerusalemme, Hanin ha confermato che il governo sta praticando forti pressioni e tentativi di spostare le tribù di Al-Kaabneh e Al-Jahalin dalla loro terra.

Nella lettera illustrata con mappe e documenti inviata alle ambasciate straniere a Telaviv, afferma che “cacciare via gli abitanti dalla loro zona è un crimine e una nuova operazione di transfer dei palestinesi”, e ha rimarcato che essi hanno “radici profonde nella zona nella quale vivono allevando gli animali e coltivando  la terra”.

 

Sfruttamento

In una dichiarazione ad aljazeera.net, il deputato Hanin ha invitato ad opporsi al progetto “nuovo transfer”, spiegando che Israele sta sfruttando l’attenzione dei palestinesi alla questione degli scavi israeliani alla Moschea di Al-Aqsa per far passare sotto silenzio uno dei suoi crimini più brutali.

E ha aggiunto che ciò che sta accadendo nella zona est di Gerusalemme – scavi, costruzione del muro e pratiche di trasferimento degli abitanti –  significa "depredare la terra, distruggerne i beni, cacciarne via la gente, torturarla per imporre sulla terra stessa una realtà distorta”.

Hanin ha confermato che nella zona della colonia Maali Adomim il muro sottrae 6400 ettari inglobando villaggi palestinesi in aggiunta alla divisione della Cisgiordania in “cantoni” isolati l’uno dall’altro: 1- Nablus e Ramallah; 2 – Hebron e Betlemme.

E ha aggiunto che ciò porta a “svuotare l’idea della stato palestinese dal suo significato”. E ha criticato la stampa israeliana ed internazionale che partecipa a tale crimine con il suo silenzio.

 

Gli esperti di ambiente palestinesi ed israeliani hanno lanciato l’allarme sui gravissimi danni ambientali causati dal muro in questa area – unica per la sua natura, la sua storia e la sua antichità. Nella valle di Wadi Al-Qalt, che collega Gerusalemme e Gerico, ci sono tre templi dei più antichi al mondo.

 

Distruzione utilizzando gli aerei

Israele ha distrutto 3500 dunum (35 ettari) del raccolto agricolo di proprietà dei beduini del Negev, spargendo materiale chimico dagli aerei prima di arare la terra, adducendo come scusa il fatto che si tratta di demanio statale.

Il presidente regionale dei villaggi arabi del Negev, Hussein Ar-Rafayaa, ha dichiarato in un comunicato dal titolo “Il razzismo coinvolge la terra e l’uomo”, che le operazioni di giudaizzazione del deserto del Negev, da parte di Israele, sono portate avanti con la scusa di “migliorare Al-Naqab (Negev), sotto la guida di Shimon Peres vice-primo ministro”.

Ar-Rafayaa ha aggiunto che Israele sta approfittando del “disinteresse del mondo per i suoi crimini contro una minoranza di origine nazionale che vive nel Negev da centinaia di anni”.

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