Sotto il Muro di Annessione: l’acqua dei palestinesi.

 Gerusalemme – Infopal. Abdelhadi Hantash, ingegnere e esperto del territorio palestinese, ha dichiarato che il Muro dell’Apartheid ha raggiunto la lunghezza di 786 km, e ha confermato che negli ultimi anni sono state pubblicate 15 cartine diverse sul suo percorso.

Durante una conferenza del Comitato nazionale palestinese per la Resistenza popolare, organizzata in collaborazione con il Consiglio dei Servizi congiunti di Dura, a sud di Hebron, Hantash ha affermato: "Il Muro è stato costruito sui maggiori bacini idrici della Cisgiordania. Si tratta di tre grandi vasche: quella che si estende dal nord, da Qalqilyah fino al villaggio di Ramadin, a sud di Hebron, e ha una capienza di 460 milioni di metri cubi. I palestinesi ne ricevono solo 20 milioni. La seconda vasca è situata a nord della Cisgiordania e ha una capienza di 105 milioni di metri cubi: tutta l’acqua viene dirottata ai coloni israeliani in Cisgiordania. La terza si trova a sud-est di Hebron, nelle due cittadine di Sair e Bani Naim, e ha una capienza di 60 milioni di metri cubi".

La denuncia lanciata da Hantash è chiara: l’acqua in Cisgiorndania c’è, ma se la prendono quasi tutta gli israeliani – i palestinesi ne ricevono solo il 16% . Uno degli obiettivi non dichiarati del Muro di Annessione-Separazione-Apartheid è proprio questo: accapparrarsi i territori con i bacini idrici palestinesi. Ma di questo, dall’ottima propaganda politico-mediatica israeliana non emerge mai.

Hantash ha anche spiegato che un altro devastante effetto provocato dal Muro è quello economico e agricolo: per far posto al lungo e alto mostro di cemento sono stati sradicati 180 mila alberi da frutto, tra cui 84 mila ulivi (molto importanti per l’economia palestinese) e sono stati isolati 70 villaggi con 223 mila abitanti.

 

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