Durante una conferenza del Comitato nazionale palestinese per la Resistenza popolare, organizzata in collaborazione con il Consiglio dei Servizi congiunti di Dura, a sud di Hebron, Hantash ha affermato: "Il Muro è stato costruito sui maggiori bacini idrici della Cisgiordania. Si tratta di tre grandi vasche: quella che si estende dal nord, da Qalqilyah fino al villaggio di Ramadin, a sud di Hebron, e ha una capienza di 460 milioni di metri cubi. I palestinesi ne ricevono solo 20 milioni. La seconda vasca è situata a nord della Cisgiordania e ha una capienza di 105 milioni di metri cubi: tutta lacqua viene dirottata ai coloni israeliani in Cisgiordania. La terza si trova a sud-est di Hebron, nelle due cittadine di Sair e Bani Naim, e ha una capienza di 60 milioni di metri cubi".
La denuncia lanciata da Hantash è chiara: l’acqua in Cisgiorndania c’è, ma se la prendono quasi tutta gli israeliani – i palestinesi ne ricevono solo il 16% . Uno degli obiettivi non dichiarati del Muro di Annessione-Separazione-Apartheid è proprio questo: accapparrarsi i territori con i bacini idrici palestinesi. Ma di questo, dall’ottima propaganda politico-mediatica israeliana non emerge mai.
Hantash ha anche spiegato che un altro devastante effetto provocato dal Muro è quello economico e agricolo: per far posto al lungo e alto mostro di cemento sono stati sradicati 180 mila alberi da frutto, tra cui 84 mila ulivi (molto importanti per l’economia palestinese) e sono stati isolati 70 villaggi con 223 mila abitanti.