Con la consueta dose di spocchioso opportunismo, lattuale ministro degli Esteri della colonia-Italia (ma se, nella contingenza, a guidare la Farnesina fosse rimasto il predecessore, Gianfranco Fini, nulla sarebbe stato di diverso, anzi), Massimo DAlema ha ribadito la sua amicizia con Israele lamentando, en passant, il negativo impatto sullopinione pubblica mondiale della strage di bambini a Cana. Usando, cioè, le stesse parole usate dalla migliore penna de La Stampa, Fiamma Nirenstein.
DAlema, subito accorso non in Libano – vittima della vergognosa aggressione sionista – ma a Tel Aviv, ad omaggiare gli aggressori, ha svolto così con diligenza il ruolo a lui – e allItalia – affidato dagli Usa, la superpotenza mentore dello Stato dIsraele.
Un compito esemplare: quello di essere lesecutore terzo dellimposizione al martoriato Libano di unoccupazione pilotata dei suoi territori meridionali da parte di una non meglio specificata forza dinterposizione Onu (decisione ieri rinviata… sine die!). A parte il fatto che i caschi azzurri già sono da decenni presenti a Naqura, alla frontiera libanese con lentità israeliana, e sono stati più volte vittime del cosiddetto fuoco amico (la squadra elicotteristica italiana ne sa qualcosa, come ne sanno qualcosa anche i familiari degli ultimi quattro militari dellOnu uccisi dagli israeliani proprio durante lattuale offensiva…), è evidente quanto sia subdola e vergognosa questa ipotesi di pace.
Casomai un contingente robusto di caschi azzurri dovrebbe essere dispiegato non soltanto nel Libano meridionale ma soprattutto nei territori settentrionali già siriani, drusi, libanesi e palestinesi sottratti nel 1967 dagli israeliani alle rispettive nazioni aggredite nella guerra preventiva detta poi dei Sei giorni.
Con la consueta faccia tosta, il ministro DAlema ha avuto ieri anche la dabbenaggine di dichiarare la finta tregua ottenuta (si fa per dire) da Condoleezza Rice a Tel Aviv, uno spiraglio di luce. Probabilmente si riferiva ai riverberi delle bombe chimiche che Israele continuava imperterrito a lanciare sui civili e sui bambini libanesi.
Come Condoleezza anche lex premier italiano ai tempi della guerra daggressione alla Serbia, si è dichiarato ottimista su una soluzione del conflitto entro una settimana… previa una risoluzione del Consiglio di sicurezza dellOnu che sarà però difficile, per gli Usa, ottenere a tambur battente. Tantopiù che è stato lo stesso Israele a far sapere che il molto virtuale cessate il fuoco non significa affatto che sia terminata o stia per terminare laggressione contro la maggioranza sciita del Libano, una popolazione intera tutta di fatto dichiarata terrorista, bambini compresi.
Non a caso, mentre i DAlema di turno dichiarano lesistenza di spiragli di luce, gli israeliani hanno continuato i loro bombardamenti nel sud, in appoggio ad una mini-avanzata di terra. Unoffensiva, quella delle forze con la stella di David armate dallOccidente, a ventaglio: le forze israeliane non hanno dimenticato infatti di colpire la Striscia di Gaza, dove un palestinese sedicenne è stato ucciso da un carro armato.
E, mentre la strage continua e lEuropa assiste imbelle ad una feroce pulizia etnica in una terra che si affaccia sul suo stesso mare meridionale, il Consiglio di Sicurezza dellOnu si è fatto duramente sentire: con una risoluzione che deplora con forza uno dei tanti bombardamenti israeliani.
Lo stesso clan di dominio mondiale, tanto per non perdere il vizio, ha comunque approfittato della seduta per lanciare un ultimatum allIran: blocco del nucleare civile entro il 31 agosto: altrimenti embargo (umanitario anche questo? Come quello per fiaccare lIraq prima dellaggressione anglo-americana?) La storia si ripete.
u.g.