Hebron – Infopal. Sabato, squadroni militari palestinesi hanno assaltato il villaggio di al-Burj, in provincia di Hebron, irrompendo nelle abitazioni, distruggendo proprietà e sequestrando diversi studenti e insegnanti.
L’operazione di "sicurezza" delle truppe dell’ANP è stata soprannominata "Alba della patria": all’alba di sabato, infatti, una ventina di camionette militari, soldati mascherati, cani poliziotto hanno invaso il villaggio alla caccia di "attività contro l’occupazione israeliana".
Al-Burj fa parte dell’area "C", sotto completo controllo israeliano. Nelle scorse settimane, le autorità israeliane hanno permesso il dispiegamento di truppe palestinesi, finanziate, armate e addestrate dagli Usa, con funzioni di "sicurezza".
Un cameraman, Ghaseb Khalil Talahmeh, è stato picchiato brutalmente da uomini incappucciati mentre tentava di filmare l’assalto.
La popolazione locale definisce ormai le squadre dell’ANP "Ebrei di Fatah" o "collaborazionisti".
L’agenzia di informazioni PIC riporta quanto dichiarato da un’anziana di al-Burj, Halima Talahmeh: "Abbiamo sperimentato la repressione dell’occupazione israeliana per 40 anni, ma non avevamo mai visto maniere così bestiali". Il riferimento è alla violenza usata dai militari dell’ANP contro i propri connazionali. Inoltre, i poliziotti palestinesi fanno uso di cani addestrati, nella miglior tradizione di Abu Ghraib e israeliana, e questo terrorizza i cittadini.
La settimana scorsa, le truppe dell’ANP, in coordinamento con quelle israeliane, hanno fatto irruzione in due cittadine, Yatta e Sammou, arrestando "attivisti islamici".
Durante il raid, 25 persone sono state arrestate.