In vista dell'avvio delle trattative israelo-palestinesi, previsto per domani, il consigliere del presidente Usa Barack Obama, David Axelrod, ha annunciato che la questione di Gerusalemme verrà discusso durante le fasi finali degli incontri.
Obama, come ha riferito ieri notte Axelrod a un gruppo di reporter della stampa ebraica, ha dato il suo consenso al rinvio del problema alla fine dei negoziati.
L'assistente del presidente ha inoltre aggiunto che nella fase iniziale verranno trattati principalmente problemi di sicurezza, risorse idriche e frontiere. Il motivo della scelta sarebbe il timore dell'amministrazione Usa che l'argomento Gerusalemme comprometta il dialogo prima che questo cominci.
Il giornale israeliano Yedioth Ahronoth riporta che la posizione degli Stati Uniti è coerente con le richieste israeliane, specialmente dal momento che era stato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, a ritenere opportuno che il primo argomento da discutere fosse la sicurezza, seguito dagli altri due già citati.
Gerusalemme e l'altro tema che, insieme alla città contesa, è fonte di grandi complicazioni per il dialogo tra le due parti, ovvero il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, non verranno quindi menzionati prima delle sedute conclusive.
Diversi funzionari israeliani e analisti politici esperti hanno così potuto constatare che la “crisi” tra Israele e gli Stati Uniti è del tutto svanita.