
MEMO. Gli Stati Uniti non intendono schierare le proprie forze sul terreno per sostenere le truppe israeliane che prendono di mira i palestinesi nella Striscia di Gaza assediata, ha dichiarato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby.
“Non c’è alcuna intenzione di mandare truppe americane sul terreno”, ha detto Kirby, sottolineando che il presidente americano Joe Biden vuole “capire dagli israeliani la situazione sul terreno e, più criticamente, dei loro obiettivi, dei loro piani, delle loro intenzioni nei giorni e nelle settimane a venire”.
Kirby ha dichiarato ai giornalisti sull’Air Force One che Biden farà al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e ai leader israeliani “domande difficili” durante la sua visita.
Ha aggiunto che il presidente degli Stati Uniti è “indignato, è rattristato”, per l’attentato all’ospedale di Gaza, sottolineando che ha “ordinato alla squadra di sicurezza nazionale di raccogliere quante più informazioni e contesto possibili in modo da poter saperne di più su come ciò sia accaduto”.
Per quanto riguarda l’annullamento del vertice di Amman, Kirby ha affermato che la decisione di non andare in Giordania “è stata presa di comune accordo” e ha sottolineato che la ragione principale del ritiro del presidente palestinese Mahmoud Abbas dal vertice era “il suo desiderio di tornare a casa per tre giorni di lutto”, ha spiegato Kirby.
Kirby ha aggiunto che Biden intende parlare con i presidenti palestinese ed egiziano sulla via del ritorno a Washington dopo aver visitato Israele.
Ha continuato dicendo che gli Stati Uniti sono vicini a stabilire un quadro per la fornitura di aiuti umanitari a Gaza dall’Egitto.
Il ministero degli Affari Esteri giordano ha annunciato l’annullamento del vertice a quattro previsto oggi ad Amman, al quale avrebbero partecipato il presidente americano Joe Biden, il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi e il presidente palestinese Mahmoud Abbas, oltre al re Abdullah II di Giordania. Giordania, dopo il bombardamento israeliano che ha preso di mira l’ospedale battista Al-Ahli a Gaza.
Il ministro degli Esteri giordano Ayman Al-Safadi ha dichiarato in comunicati stampa: “Dopo esserci consultati con i nostri fratelli palestinesi e con i nostri fratelli in Egitto e dopo aver parlato con gli Stati Uniti, abbiamo deciso di non tenere questo vertice perché, se si terrà, vogliamo che ne venga fuori una soluzione inequivocabile, ovvero fermare la guerra, rispettare l’umanità dei palestinesi e fornire l’aiuto che meritano”.
Ha sottolineato che la comunità internazionale deve porre fine allo spargimento di sangue, il cui proseguimento è una vergogna per l’umanità.
Il ministero della Sanità di Gaza ha annunciato che il numero delle vittime del bombardamento israeliano che ha colpito il cortile dell’Ospedale Battista di Gaza è salito a 500 morti, la maggior parte dei quali donne e bambini.
Traduzione per InfoPal di Lorenzo Poli