Stato palestinese: sostegno dell’UE al piano Fayyad

Ramallah – Infopal. Javier Solana, alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell'Unione Europea, ha dichiarato il sostegno dell’UE al piano annunciato dal primo ministro di Ramallah, Salam Fayyad, per quanto riguarda la costruzione di uno stato palestinese. Il progetto è stato elaborato nel corso della riunione tenutasi ieri sera nell'ufficio di Fayyad a Ramallah, e comprende il potenziamento dello Stato palestinese entro il 2011.

Solana, durante una conferenza stampa tenuta con Fayyad nella città cisgiordana, ha dichiarato: “Noi appoggiamo questo piano, che è ottimo e professionale, lo rispettiamo e siamo convinti che esso dimostri che questo governo sta lavorando bene”. 

Salam Fayyad aveva annunciato il documento circa una settimana fa, nell’ambito degli sforzi fatti dal suo governo per costruire le istituzioni dello stato palestinese in modo unilaterale, ovvero anche nel caso in cui i colloqui di pace con Israele non dovessero avere successo. Il programma include la costruzione di un aeroporto in Cisgiordania e di una ferrovia che colleghi le città palestinesi, oltre al rafforzamento delle istituzioni pubbliche nel giro dei prossimi due anni.

Durante la conferenza stampa con Solana, Fayyad ha anche risposto alle dichiarazioni dei dirigenti israeliani – che hanno rifiutato il progetto considerandolo appunto un “atto unilaterale” – commentando: “Se il nostro piano è unilaterale, allora lo è nel senso positivo, almeno rispetto all’attendere che il processo di pace ponga fine all'occupazione e permetta la creazione di uno stato palestinese”. Ha quindi aggiunto che quest’ultima “è una responsabilità in primo luogo palestinese e, poiché siamo interessati a realizzare questo progetto, dobbiamo prendere l'iniziativa; ma nello stesso tempo abbiamo bisogno di un sostegno internazionale”.

Da parte sua, il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman aveva minacciato che Tel Aviv avrebbe reagito se i palestinesi avessero portato avanti il piano Fayyad con l’obiettivo di dichiarare lo stato palestinese entro due anni, a prescindere dallo status dei colloqui di pace. In una sua dichiarazione, Lieberman ha infatti affermato che “bisogna creare delle dinamiche positive”, senza alcun obbligo di tempo per raggiungere un’organizzazione tanto ampia e globale. “I tempi limitati – ha proseguito il ministro – hanno portato nel passato a sentimenti di frustrazione e di delusione, che hanno condotto a loro volta allo scoppio del conflitto tra le due parti”.

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