Stillicidio di decessi tra i malati della Striscia. Il ministero della Sanità di Gaza punta il dito contro l’assedio e lo sciopero indetto da Ramallah.

Gaza – Infopal. Ieri, fonti mediche palestinesi hanno dichiarato il decesso di un neonato, ricoverato all’Ospedale Europeo di Gaza, a Khan Yunes, nel sud della Striscia di Gaza. La morte sarebbe stata causata dall’assedio israelo-internazionale in corso, a cui si sarebbe aggiunto lo sciopero del personale ospedaliero aderente al Sindacato generale e ad altri sindacati di Ramallah.

E’ il terzo neonato che muore nel giro di pochi giorni.

Le fonti hanno riferito che la madre del piccolo, Nadia Abu Saleh, abitante nel quartiere Taal As-Sultan, a Rafah, la sera del 26 agosto partorì con difficoltà: "Il bimbo era in condizioni critiche e aveva bisogno di rimanere sotto sotto osservazione".

E hanno aggiunto: "A causa del suo stato di salute venne trasferito al reparto di cure intensive dell’ospedale di Taal as-Sultan, ma i medici erano in sciopero. La polizia dovette telefonare al direttore del reparto perché si occupasse del neonato. Il giorno dopo, non arrivò nessuno, nemmeno il direttore, perciò la situazione del bambino precipitò. La notte scorsa venne  trasferito all’Ospedale Europeo di Gaza, a Khan Yunes, dove, all’alba di oggi (ieri, ndr) è morto".

La famiglia Abu Saleh ha addossato ai medici, in particolare, al direttore dell’ospedale, la responsabilità del decesso del piccolo e ha chiesto al governo palestinese di Gaza di "prendere le misure necessarie contro i medici che giocano con la vita dei cittadini".

Sempre ieri, a causa dell’assedio, sono morti altri 3 malati.

Fonti mediche palestinesi hanno dichiarato il decesso di tre gazesi. Il numero di malati deceduti a seguito del blocco imposto alla Striscia di Gaza è così salito a 245. 

Il ministero della Sanità del governo di Gaza ha reso nota la morte di Hussein Frej Abu Jazar, di 72 anni, residente nella città di Rafah, affetto da disfunzione renale; di Sharif Hasan Mansur, 70 anni, abitante a al-Zawaydeh, malato di cancro; di Samir Sharif Shwereh, 23 anni, anche lui di al-Zawaydeh e malato di cancro.

Il ministero ha ribadito la necessità di mettere fine a ogni forma di assedio e di aprire i  valichi, in particolare quello di Rafah, per porre termine alla sofferenza di decine e decine di malati a cui è negato il diritto alle cure mediche e al trasferimento in ospedali stranieri.

Inoltre ha invitato tutti i dipendenti della sanità a rispettare il proprio dovere professionale e a "non rispondere all’invito di Ramallah a scioperare, per non partecipare così all’assedio del loro popolo insieme all’occupazione israeliana".

 

 

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