Storica abitazione di Nablus convertita in un centro culturale

1534994911PIC. L’edificio che ospita l’Awtar Cultural Center, che risale alla dominazione romana in Palestina, 1400 anni fa, ha resistito sia ai cambiamenti politici che ambientali. Il Centro Culturale è stato fondato otto anni fa. L’obiettivo è rafforzare e promuovere l’identità palestinese attraverso la cultura e l’arte, e, forte di questo utilizzo, l’edificio ha scampato il degrado ambientale e la negligenza umana.

Il centro si trova nel quartiere Rafidyia a Nablus, e viene considerato uno dei simboli di civiltà e eredità culturale della città, in quanto l’arricchisce e testimonia il suo brillante passato; oggi viene visto come un luogo nuovo che rispecchia lo sviluppo culturale e scientifico di Nablus.

1400 anni

L’edificio che ospita il centro culturale risale all’epoca romana, 1400 anni di storia, secondo il Direttore del Centro Culturale, Salam Qaoud. Circondato da un’ampia spianata, finestre e scale conducono a cupole e semi-cupole che riflettono i concetti di civiltà e semplicità del tempo, insieme alle pareti fatte di mattoni di sabbia e ai pavimenti di mosaico di fattura romana.

Il Direttore del Centro ha avuto a dichiarare: “Il Centro Culturale è stato aperto nel 2009 e agli esordi, prima del trasferimento qui, la sede era in un piccolo ufficio; il suo scopo è promuovere l’identità culturale palestinese, riportandola sulla scena internazionale. Ulteriore scopo è salvare Nablus dall’emarginazione e riportarla al suo ruolo pionieristico nel panorama culturale palestinese.

Nel 2014 il Centro si è trasferito nell’attuale sede dopo la sua ristrutturazione e riapertura da parte del Centro Tawoun per la cooperazione; il tutto in vista del rafforzamento dell’identità culturale della città, come auspicato dal Direttore del Centro.

-10247760Promuovere l’arte e la cultura

Relativamente all’idea di aprire il Centro Culturale, Qaoud ha affermato che è stato inaugurato grazie al proposito di un gruppo di giovani interessati alla musica e al suo insegnamento. Successivamente l’offerta culturale è stata allargata alle arti plastiche e al teatro; il tutto per i bambini di entrambi i sessi.

Secondo il Direttore, il Centro è impostato sull’educazione e sulla preparazione di giovani talentuosi. I componenti di due gruppi musicali, uno dei quali di musica sacra islamica, oltre alla già nota Oriental Band, si sono diplomati al Centro.

Samah Abdilhadi, una giovane attivista e volontaria al centro, ha detto che il luogo mira a promuovere la cultura palestinese e l’identità attraverso l’implementazione di progetti; tutte insieme tali attività aumenteranno le attività culturali e letterarie della città e della Palestina in generale. Questi progetti ambiziosi mirano a mostrare i lavori dei palestinesi creativi fuori dalla Palestina, così che tutto il mondo possa conoscerli. La giovane, in una dichiarazione ha aggiunto che “il Centro sta progettando di realizzare anche eventi e seminari, culturali e artistici, a supporto della comunità locale. Eventi di questa portata già hanno luogo al Centro dopo le proiezioni di documentari che evidenziano le questioni araba e palestinese”.

Traduzione di Marta Bettenzoli
2130854145