Strage nel campo di al-Shati, Gaza: bambini fatti a pezzi dalle bombe d’Israele

Gaza-InfoPal. Secondo quanto riportato da Quds Press e altre agenzie, gli equipaggi della protezione civile palestinese hanno continuato a cercare sotto le macerie della casa della famiglia Abu Hatab, che è stata distrutta dagli aerei dell’occupazione, all’alba di oggi, sabato.

L’occupazione israeliana ha commesso un massacro nel campo profughi di Al-Shati, a ovest della città di Gaza, quando ha bombardato un grande edificio residenziale di 4 piani, abitato da circa 20 persone, lanciando 8 missili e trasformandolo in un mucchio di macerie.

Le équipe mediche sono riuscite a recuperare 9 corpi e diversi feriti, la maggior parte bambini e donne, da sotto la casa, mentre continuano a cercare gli altri, sperando di trovarli ancora vivi.

Il capofamiglia, Muhammad al-Hadidi, che ha perso la famiglia mentre si trovava all’ospedale al-Shifa, racconta come i suoi figli e la moglie erano andati a trovare lo zio Alaa Abu Hatab, nel campo profughi di Shati, in occasione dell’Eid al -Fitr, ma sono diventati l’obiettivo dei missili dell’occupazione che li hanno fatti a pezzi e hanno trasformato l’edificio in un mucchio di pietre.

Al-Hadidi ha perso sua moglie Maha (36 anni) e i suoi figli Suhaib (14 anni), Yahya (11 anni) e Abdel-Rahman (8 anni).

Nel frattempo, il proprietario della casa, Alaa Abu Hatab, ha perso sua moglie Yasmine (31 anni) e i loro figli Maryam (15 anni), Youssef (11 anni), Bilal (10 anni) e Yamen (5 anni).

Al-Hadidi considera quanto accaduto come un vero e proprio massacro compiuto dagli aerei dell’occupazione contro donne e bambini che certamente non hanno lanciato razzi.

Al-Hadidi ha detto a Quds Press: “Questo crimine e questi massacri non ci permettono di stare solo a guardare e sostenere la resistenza, chiediamo più razzi”.

E si è chiesto: “Dove sono la comunità internazionale e le organizzazioni internazionali per i diritti umani per fronteggiare questi crimini e questa devastazione che ha colpito il popolo palestinese?

“I miei figli erano vestiti per l’Eid e sono andati a trovare lo zio, ma sono stati sorpresi dai missili dell’occupazione che li ha fatti a pezzi”.

Il movimento di resistenza islamica Hamas ritiene il massacro commesso dall’occupazione contro i civili nel campo profughi di Al-Shati, “un vero e proprio crimine di guerra che riflette il terrore praticato dall’occupazione contro il popolo palestinese”.

Da parte sua, il professore della Al-Quds Open University, Iyad Hamdan, considera il massacro un tentativo israeliano di manipolare la coscienza palestinese per allontanarla dalla resistenza.

Hamdan ha detto a Quds Press: “Il popolo palestinese è un popolo risoluto, ha un’elevata consapevolezza e sa cosa vuole raggiungere l’occupazione attraverso questi massacri, e con la sua fermezza e adesione alla resistenza questo schema e questo metodo falliranno”.