Secondo la Mezzaluna Rossa palestinese, tra i feriti ci sono giornalisti, paramedici e bambini. I soldati israeliani, come consueto, hanno usato munizioni letali, proiettili di metallo rivestiti di gomma e bombe di gas lacrimogeno.
Il portavoce del Comitato nazionale per rompere l’assedio, Adham Abu Salmiya, ha dichiarato domenica che le proteste di confine continueranno fino a quando il blocco decennale imposto alla Striscia di Gaza non sarà tolto.
Abu Salmiya ha elogiato il ruolo svolto da Egitto, Qatar e Nazioni Unite per porre fine alle sofferenze del popolo palestinese a Gaza.
Le marce della costa di Gaza, nelle scorse settimane, sono state una parte importante della Grande Marcia del Ritorno che ha lo scopo di spingere Israele a sollevare l’assedio di Gaza e far luce sul diritto al ritorno dei profughi palestinesi.
Dall’inizio delle proteste ai confini di Gaza, il 30 marzo, 230 palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani, compresi 40 bambini e 6 disabili, e oltre 23.000 feriti.