Decine di migliaia hanno lasciato le loro case, gridando il takbir (Dio è grande), tra spari a salve, e si sono recati in diverse località, che erano state precedentemente identificate in ciascuna area, compresa la casa di Muhammad al-Deif, il comandante delle Brigate Izz al-Din al-Qassam, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
Decine di cortei si sono svolti ovunque, a Gaza, mentre si alzavano bandiere sulle case distrutte dall’occupazione.
Giovedì sera, le fazioni palestinesi e Israele hanno annunciato la loro accettazione di una proposta egiziana per un cessate-il fuoco a partire dalle 02:00 del mattino di venerdì, dopo 11 giorni di aggressione israeliana sulla Striscia di Gaza che ha ucciso 232 palestinesi, tra cui 65 bambini, 39 donne e 17 anziani e 12 israeliani.