Memo. Le autorità israeliane hanno rimandato a tempo indefinito l’entrata di 60 camion di materiali da costruzione nella Striscia di Gaza.
“Abbiamo ricevuto la notifica dalla Compagnia nazionale palestinese secondo cui Israele ha rimandato a tempo indeterminato l’ingresso nella Striscia di Gaza di 60 camion”, ha dichiarato ai media Mounir al-Ghalban, dell’autorità di frontiera di Gaza.
La decisione è giunta martedì, nonostante le “promesse” israeliane di lasciar entrare i materiali per la costruzione nella Striscia, attraverso il valico di Kerem Abu Salam (Shalom).
Durante i 51 giorni di massacri, l’esercito israeliano ha danneggiato 15.671 unità abitative, tra cui 2.276 completamente distrutte, secondo i dati ufficiali palestinesi.
Oltre 2.150 gazawi, la maggior parte dei quali civili, sono stati uccisi, e 11 mila feriti, in attacchi continui.
L’offensiva israeliana è terminata il 26 agosto, con l’annuncio di un cessate-il-fuoco a tempo indefinito.
L’accordo di tregua, mediato dall’Egitto, chiede la riapertura dei valichi di Gaza con Israele, la fine dei 7 anni di blocco dell’enclave, e l’ampliamento dell’area di pesca palestinese a sei miglia dalle coste.
Secondo i termini dell’accordo, i negoziatori palestinesi e israeliani riprenderanno i colloqui indiretti sulle principali richieste palestinesi – compreso il rilascio dei prigionieri ri-arrestati e la costruzione del porto di Gaza – alla fine del mese.