Striscia di Gaza, Israele rifornisce le proprie postazioni lungo il confine in vista di una guerra incombente?

Gaza-Quds Press. I residenti hanno notato un movimento attivo dell’esercito israeliano lungo il confine orientale della Striscia di Gaza. L’esercito israeliano sta fornendo materiale militare e munizioni alle sue postazioni lungo il confine con Gaza, alla luce di una guerra incombente di cui si vedono i segnali.

Le mosse dell’esercito di occupazione arrivano alla luce delle crescenti minacce di lanciare una nuova guerra contro la Striscia di Gaza, simile a quella del 2008 – 2009 ( Operazione Piombo Fuso). Inoltre Israele ha inviato due dirigibili di sorveglianza militari su gran parte della Striscia, e la controllano meticolosamente.

Un osservatore da campo palestinese ha riferito a Quds Press che “dalle prime ore del mattino di martedì 16 ottobre, si notano dei movimenti molto attivi dei veicoli militari israeliani al confine della Striscia di Gaza. L’elemento che ha richiamato l’attenzione è che i veicoli stanno distribuendo delle attrezzature militari alle postazioni”. 

Ha poi aggiunto: “Dei camion militari hanno depositato il loro carico nella postazione di Camera Site, ad est di Juhr ad-Dik, sud-est di Gaza City, la seconda più grande lungo il confine di Gaza”. L’osservatore ha anche riferito di altri camion nella postazione di artiglieria che si trova tra il Camera Site e Malaka, e altri ancora che sono entrati in diverse postazioni lungo il confine – Nahel ‘Oz, ad est di Gaza, an-Nasb al-Tizkari e Erez, al nord della Striscia; Kissufim e Miguén, nel sud. Sempre secondo l’osservatore i camion in questione erano carichi di munizioni d’artiglieria e altre attrezzature militari. Durante queste operazioni, gli aerei militari israeliani hanno sorvolato i cieli della Striscia. 

Una zona di frontiera strategica. Juhr ad-Dik è considerata una zona di frontiera strategica per l’esercito di occupazione in caso di una possibile guerra contro la Striscia di Gaza. Essa è sempre stata una via d’ingresso per l’esercito israeliano nella maggior parte delle sue guerre, compresa l’ultima di quattro anni fa, quando centinaia di carri armati vi sono passati penetrando nella Striscia per otto chilometri, fino a Tal al-Hawa, a sud-ovest di Gaza City. In quel modo l’esercito israeliano è riuscito a controllare le due vie più grandi della Striscia, la strada principale di Salah al-Din e quella costiera, Rashid Street, tagliando in due la Striscia e bloccando i rifornimenti destinati alla resistenza palestinese. Esso aveva anche piazzato dei carri armati all’incrocio di Al-Shuhada’, su Salah al-Din Street, e allo stesso tempo aveva dispiegato altri carri armati nella città di Netzarim, dalla quale si era ritirato nel 2005.

Durante l’Operazione Piombo Fuso, l’esercito di occupazione aveva piazzato un grande numero di carri armati a Netzarim, dopo aver distrutto la maggior parte delle sue case e raso i suoi terreni agricoli, trasformandola in una linea di rifornimento. Inoltre esso aveva installato una postazione di artiglieria dalla quale bombardava il quartiere di al-Zeitoun, e Tal al-Hawa e tutto il nord di Gaza, per agevolare la penetrazione dei suoi soldati in quelle zone. 

Rifornimento di materiale militare. Un abitante di Juhr ad-Dik ha affermato di assistere agli stessi avvenimenti che precedettero la guerra del 2008, quando dei camion appartenenti all’esercito dell’occupazione scaricavano degli equipaggiamenti militari nelle postazioni israeliane distribuite lungo il confine con Gaza. 

Egli ha seguito lo stesso ragionamento per quanto riguarda i dirigibili di sorveglianza militari: di fatto, pochi giorni prima della precedente guerra, l’esercito israeliano aveva utilizzato lo stesso metodo per monitorare la Striscia di Gaza. 

L’abitante di Juhr ad-Dik ha dichiarato che l’emergere di questi segni ben visibili conferma l’esistenza di un piano per lanciare un’offensiva contro la Striscia nei prossimi giorni, settimane o mesi. 

Ha poi aggiunto: “Da circa una settimana, l’esercito di occupazione ha iniziato a trasportare del materiale militare dai territori del ’48 alle postazioni di frontiera, usando dei camion coperti. Tuttavia, da martedì 16 ottobre, il traffico dei veicoli militari israeliani è diventato molto più intenso”. 

Le minacce israeliane. Fonti giornalistiche ebraiche hanno rivelato l’esistenza di un piano israeliano per lanciare un’ampia invasione della Striscia di Gaza, sotto il nome di “Piombo fuso 2” 

Esclusione della guerra, e sua preparazione. Mentre Hani Habib, scrittore e analista politico, ha escluso che lo Stato ebraico possa condurre una guerra totale contro la Striscia di Gaza, simile a quella del 2008,  Mahmoud al-Zahar, membro dell’Ufficio politico del movimento di resistenza islamico, Hamas, ha dichiarato che il suo movimento sta prendendo sul serio le minacce israeliane di condurre una guerra contro Gaza, ribadendo che Hamas è preparata ad affrontare questa eventualità. 

Hani Habib ha dichiarato: “Non credo che Israele lancerà una vera e propria guerra contro Gaza, perché lo status quo a Gaza non minaccia l’equilibrio del potere militare, che pende nettamente a favore di Israele”. 

Ha anche aggiunto che un’operazione militare a Gaza non avrà un esito sicuro per Israele, e quest’ultima rischia di non raggiungere i suoi obiettivi, come era accaduto durante il suo attacco contro il Libano nel 2006, o Gaza nel 2008 – 2009. 

Habib ha affermato che “Israele non rischierà una guerra degli esiti non prevedibili, soprattutto ora che la resistenza palestinese dispone di nuove competenze, ed è meglio armata. Israele si limiterà a cogliere ogni occasione utile per assassinare leader e quadri di Hamas, come sta facendo ora”.  

Al-Zahar ha affermato che lo Stato ebraico non ha bisogno di un pretesto per colpire la Striscia di Gaza, esso lo fa continuamente con raid e incursioni giornaliere. 

Il leader di Hamas ha affermato che “il movimento di resistenza dispone di molti mezzi con i quali arrecherà molti più danni al nemico di quanto abbia fatto durante la guerra del 2008, se questo dovesse aggredire Gaza di nuovo”.