Striscia di Gaza, 7° venerdì della Grande Marcia del Ritorno

Gaza-Quds Press. I cittadini palestinesi nella Striscia di Gaza hanno cominciato a radunarsi per il 7° venerdì consecutivo, confluendo al confine orientale dell’enclave costiera.

Migliaia di palestinesi hanno cominciato arrivare nei cinque campi del Ritorno sparsi sul confine tra la Striscia di Gaza e i Territori occupati nel 1948 (Israele, ndr).

I giovani hanno iniziato ad affluire verso la barriera di confine, a incendiare pneumatici e ad accendere aquiloni da lanciare nel cielo.

L’esercito israeliano ha rafforzato la presenza delle sue forze vicino al confine, pronto a reprimere ogni attività di questo ultimo venerdì, prima della partenza della “Grande Marcia del Ritorno”, alla vigilia della Nakba.

Il responsabile della “Commissione nazionale per la marcia del Ritorno e per la rottura dell’assedio”, Ismail Radwan, ha affermato: “Questa giornata è in preparazione del 14 di maggio, ‘Il giorno della grande folla’”.

Parlando a Quds Press, ha spiegato che tutte le categorie del popolo palestinese parteciperanno a questo giorno nazionale nell’ambito di diversi programmi organizzati dall'”Autorità suprema nazionale per la marcia del Ritorno e per la rottura dell’assedio”.

Radwan ha sottolineato che “le marce continuano fino al raggiungimento degli obiettivi di libertà e rottura dell’assedio sul popolo palestinese nella Striscia di Gaza”.

Ha chiesto che il 14 maggio sia anche una giornata internazionale di rifiuto del trasferimento dell’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme, eterna capitale palestinese.

Il 30 marzo scorso, in occasione della “Giornata della Terra”, i palestinesi nella Striscia di Gaza hanno dato il via a un movimento di protesta chiamato “Marcia del Ritorno”, il cui culmine è previsto per l’anniversario della “Nakba”, per chiedere il “diritto al ritorno” per i profughi palestinesi e la revoca del blocco israeliano sulla Striscia di Gaza.

Dal 30 marzo, durante tali marce pacifiche, l’esercito israeliano ha ucciso 53 palestinesi e ne ha feriti oltre 8 mila.