Nelle dichiarazioni ai media, il portavoce del ministero, Salama Maaruf, ha definito i fatti di Gaza come “un massacro commesso davanti al mondo intero” sottolineando che i soldati israeliani hanno preso di mira cittadini e giornalisti non armati.
Maaruf ha affermato che la passività della “comunità internazionale” verso un tale massacro la rende complice dei crimini di Israele e ha evidenziato la necessità che “gli attori internazionali assumano le proprie responsabilità, dopo che il popolo palestinese si è impegnato in proteste pacifiche per chiedere l’attuazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite sulla Palestina, in particolare per quanto riguarda il loro diritto al ritorno.
“Se la resistenza pacifica non riuscirà a raggiungere il nostro diritto legale, politico e umanitario di esercitare pressioni sull’occupazione, la nostra gente ha di fronte molte altre opzioni da utilizzare per ripristinare i propri diritti”.