Studio: aumento delle attività di boicottaggio dell’occupante israeliano

Gerusalemme – PIC. Uno studio preparato dal movimento BDS – Boicottaggio, sanzioni e disinvestimento – dell’occupazione israeliana ha rivelato un aumento delle attività di boicottaggio per costringere l’entità sionista a rispettare il diritto internazionale.

Lo studio pubblicato sabato 20 giugno, ha esaminato le realizzazioni del movimento di boicottaggio contro l’occupazione negli ultimi 10 anni e il suo impatto sull’occupazione, a livello politico e economico.

Lo studio presenta le sue principali imprese, sioniste o internazionali, che sono l’obiettivo del movimento di boicottaggio, e i risultati delle campagne internazionali popolari contro di esse, mostrando come abbiano contribuito a obbligarle a ritirarsi e a cessare le loro attività nei Territori palestinesi occupati.

Il movimento BDS ha lanciato un appello alla società civile palestinese, invitandola a imporre un boicottaggio, a ritirare gli investimenti e a praticare le sanzioni sullo stato di occupazione, finché  rispetti il diritto internazionale, ponga fine alla sua occupazione nei Territori palestinesi del 1967, permetta ai profughi di ritornare ai loro villaggi e città e annulli la politica discriminatoria nei confronti dei Palestinesi in possesso di cittadinanza israeliana e ristabilisca un piano di uguaglianza con i loro omologhi ebrei.

In tale contesto, l’Ufficio nazionale per la difesa della terra e la resistenza alla colonizzazione, ha chiamato per l’organizzazione di una campagna popolare più ampia per il boicottaggio dei prodotti “israeliani” nel mese di Ramadan, che confermi tale attività come espressione di impegno politico, morale ed etico in risposta ai progetti predisposti dal governo Netanyahu contro la partecipazione ai boicottaggi.

Traduzione di Nadia El Mansouri