Sul blog lista nera dei prof ebrei. L'ennesima propaganda?

Qualche commento: 1-Forse, più che una lista nera voleva essere una denuncia anti-corruzione, come quella contro le lobbies universitarie gestite da membri di uno stesso clan familiare o mafioso (in questo caso, nessuno si scandalizza); 2 – il cannocchiale non è uno spazio internet filo-israeliano? 3 – puzza molto di montatura all’interno della propaganda generale contro la protesta alla Fiera del Libro….

da www.repubblica.it
In Rete l’elenco di 162 professori accusati di "fare lobby" a favore dei "sionisti"
La condanna dei ministri Mussi, Fioroni, Gentiloni: "Un episodio inaccettabile"

Sul blog lista nera dei prof ebrei
"I responsabili saranno puniti"

La comunità ebraica di Roma: "Ci vuole una reazione forte da parte dell’intera società"
Il blog oscurato, poi rispunta. La polizia postale: risaliremo agli autori

ROMA  Una denuncia formale alla polizia postale e un appello alle istituzioni, al ministro dell’Università, ai rettori, agli atenei a costituirsi parte civile "per bloccare un cancro che può espandersi e colpire chiunque". Sono le misure che la comunità ebraica romana intende mettere in campo contro gli estensori di un blog che hanno messo in Rete una "black list" di 162 professori ebrei, accusati di "fare lobby" a favore dei "sionisti". Tra loro, docenti che insegnano alla Sapienza e in altre università italiane. Una lista che ha suscitato l’immediata reazione del Viminale, che ha predisposto accertamenti tramite la polizia postale.

Dopo la diffusione della notizia il blog – ospitato dalla piattaforma internet ilcannocchiale – non era più raggiungibile. "E’ una scelta degli stessi gestori del sito – hanno spiegato gli investigatori della polizia postale. Non siamo stati noi a oscurarlo, per qualsiasi intervento aspettiamo di sapere quale tipo di reati ipotizzerà eventualmente la magistratura". Una cosa è certa: tutte le tracce lasciate in informatica sono indelebili, per cui dovrebbe essere possibile risalire all’autore del blog. E gli investigatori si dicono ottimisti. Poche ore dopo però il blog è ricomparso nella medesima piattaforma ma con una url e un titolo diversi (LE IMMAGINI).

La pubblicazione della black list ha provocato la protesta di esponenti del mondo politico che in blocco hanno condannato l’episodio. A cominciare dal ministro dell’Università, Fabio Mussi, secondo il quale "l’antisemitismo è il veleno della civiltà. Chi stila oggi la lista dei docenti ebrei è erede legittimo di Eichmann. E ha l’obiettivo di degradare l’Università italiana a osceno strumento della discriminazione razziale, come già lo fu negli ultimi anni del fascismo. Sono dei dementi pericolosi – ha sottolineato Mussi – Bisogna perciò perseguire i responsabili. Contro di loro il ministero dell’Università si costituirà parte civile".


"E’ una vergogna. E provoca anche sconcerto e preoccupazione il fatto che una sorta di Ku Klux Klan digitale dei tempi moderni possa stilare liste di proscrizione antiebraica" ha affermato il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, commentando la vicenda della lista che "rivela grave deficit culturale ed educativo". Secondo Fioroni, "i ‘cappucci telematici’ sono una vergogna per tutti, ma soprattutto per il mondo dello studio e della cultura". "Il nostro Paese" ha concluso il ministro, "ha leggi chiare ma non basta perseguire i reati: serve intensificare il piano culturale ed educativo ed è proprio questo il compito più difficile".

Di "episodio inaccettabile" ha parlato anche il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni che ha aggiunto di condividere pienamente la pronta denuncia della comunità ebraica.

"Quel blog va oscurato, ogni tentativo di dare fiato all’antisemitismo deve allarmarci e vederci reagire" ha dichiarato il segretario del Pd, Walter Veltroni. "Ha ragione la comunità ebraica, fatti come questo vanno denunciati e immediatamente combattuti. Le liste di professori ebrei ricordano quelle delle leggi razziste del 1938, ma chiunque voglia ripercorrere la strada dell’antisemitismo si scontrerà con l’opposizione e la ripulsa degli italiani. Il fatto è particolarmente grave perché avviene nel mondo dell’università e degli studi, dove invece più forte dovrebbe essere il rifiuto di ogni forma di discriminazione e di odio".

"La reazione non può rimanere limitata ai diretti interessati come singoli e come comunità – ha detto questa mattina Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica di Roma – ma deve riguardare tutta la società. Una volta che si saprà chi sono gli estensori del blog, ci deve essere una risposta generale delle istituzioni, va messo un punto fermo". "La black list – ha proseguito – è espressione di un meccanismo reiterato che si unisce a tentativi di boicottare la collaborazione tra università italiane ed israeliane. Tutti aspetti che invitano a essere vigili e non abbassare mai la guardia".

"Siamo in presenza di un evento inquietante: chi si è reso autore di questa iniziativa delirante ha commesso un reato e va punito" ha affermato la docente di Storia moderna della Sapienza di Roma, Anna Foa, il cui nome è nella lista di 162 professori universitari, in gran parte ebrei, apparsa sul blog. "Siamo al limite della follia, una lista di nomi, slogan antisemiti: si tratta di un salto di qualità che sinceramente spaventa". Secondo la professoressa "su internet se ne trovano a decine di siti del genere però non si era mai arrivati a vere e proprie liste. Apprezzo che la comunità ebraica di Roma abbia subito presentato una denuncia, questi sono fenomeni che non vanno sottovalutati".

(8 febbraio 2008)

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