'Talebani d'Israele': bastonata una cantante israeliana a Gerusalemme.

Cosa succede in un paese – simbolo del Vicino e Medio Oriente: “Bastonata una cantante israeliana a Gerusalemme. Nella sala la ascoltavano uomini e donne: gli ortodossi non lo sopportano”

di Ibrahim Ashur, Haifa – 16 settembre

«Tutta questa gente malvagia deve sparire da questo mondo… Dio deve colpirli con una peste». Se pensate che un fondamentalista islamico abbia pronunciato questa frase, vi sbagliate. In Israele è stato dato il sacro compito di «riportare gli ebrei alla religione». Il fenomeno è così travolgente da allarmare gli israeliani secolarizzati da quando è giunto «il tempo di una ‘rivoluzione di fede’» a suon di fustigate (si attende la prima lapidazione pubblica).

Grande, indignata mobilitazione di media, partiti e politici in tutto l’Occidente per salvare una iraniana di nome Sakineh Ashtiani dalla lapidazione per adulterio. I media progressisti in prima linea contro l’oscurantismo. Giusto.

Ma nessuna indignata mobilitazione progresista si intravvede per il seguente fatto, avvenuto nella sola democrazia del Medio Oriente, e descritto dal Jerusalem Post:

Un cantante di nome Erez Yechiel ha subìto 39 nerbate da un tribunale rabbinico auto-costituitosi. La sua colpa: aver cantato davanti a un pubblico misto di uomini e donne. Il tribunale era composto da rabbini del gruppo Shofar,che si è dato il sacro compito di «riportare gli ebrei alla religione» (hazara betshuva). Il gruppo Shofar si dedica con zelo speciale a combattere gli spettacoli in cui donne e uomini ballano assieme.

 

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