Tanto per riderci sopra: 'Il Presidente in visita alla moschea di Segrate'.

L’episodio di violenza contro la moschea di Segrate, a Milano, è ormai noto a tutti. Ci chiediamo cosa sarebbe successo se a essere colpita fosse stata una chiesa o una sinagoga… Probabilmente si sarebbero mosse le più alte cariche dello Stato. Tuttavia, siccome il bersaglio era una moschea – scusate, un covo di terroristi! – nessun politico si è scomodato.

Da www.islam-online.it

Il Presidente tuonò: "Mandanti morali!" 

dal nostro corrispondente  Al Derwish 

 

Quando il segretario particolare lo svegliò, il signor Presidente passò in pochi secondi dal leggero torpore del primo sonno alla più profonda costernazione. Era stato il suo consigliere militare, un ufficiale di fanteria che aveva ottimi legami con l’Arma, a dargli la notizia bruciando di pochi minuti lo stesso ministro dell’Interno che chiamò subito dopo e si sentì rispondere dal segretario che il signor presidente era stato informato e che l’elicottero di servizio si era già alzato da Ciampino alla volta del Quirinale.

Prima di lasciare il palazzo il Presidente dettò una breve nota all’ufficio stampa: " Stiamo partendo per Milano per portare la nostra solidarietà e il nostro impegno istituzionale ad una comunità religiosa ed umana già tanto duramente provata dalla violenza estremista. Questa ennesima provocazione si coniuga singolarmente con le recenti aggressioni mediatiche e con alcune irresponsabili dichiarazioni di esponenti politici. La Presidenza della Repubblica non lascerà niente d’intentato per ripristinare la sicurezza e il rispetto di tutti i cittadini e i residenti".

I CC, che rivendicavano la primogenitura dell’indagine, avevano allertato il mitico RIS di Parma e sciami di uomini e donne in bianca divisa battevano senza sosta i dintorni della moschea di Segrate alla ricerca di una qualsiasi traccia, del più piccolo indizio atto a dare corpo e seguito alle parole del sig. Presidente,

Quando il Presidente atterrò al vicino scalo di Linate, sulla pista c’erano i ministri degli Interni e della Difesa, i presidenti dei due rami del Parlamento, il Prefetto, il Questore e il sindaco di Milano e una quantità di altre personalità civili e militari. Un messo del sig. cardinale arcivescovo riferì che Sua Eminenza era già sul posto per confortare il collega.

In corso Monforte, negli uffici della Prefettura era riunito il Comitato per l’ordine pubblico in costante contatto con gli inquirenti e gli investigatori.  

 

Il Consiglio comunale convocato d’urgenza sotto la presidenza bipartisan dei capigruppo di FI e dei DS, stava votando all’unanimità, nonostante alcune riserve leghiste, un odg che stigmatizzando l’accaduto, lanciava un appello per una manifestazione popolare per sabato 11 agosto che, partendo da Piazza Duomo, sarebbe conclusa alla Moschea di Segrate passando per quelle di Viale Marche, Viale Jenner, Via Meda, Via Quaranta, via Padova 144 e Via Padova 366.

Il corteo presidenziale sbucò da via Cassanese senza suono di sirene e la macchina del sig. Presidente si fermò davanti a quella bruciata del giovane imam del Centro Islamico. Il Presidente scese e, salutato con un cenno il sig. arcivescovo, abbracciò con forza e trasporto il religioso musulmano che ricambio l’abbraccio pur in un comprensibile, emozionato imbarrazzo.

Poi, sciolto l’abbraccio il sig, Presidente, salì i pochi gradini, si fermò in raccoglimento davanti al piccolo cimitero e levatosi le scarpe entrò nella moschea. Rimase ritto a pochi metri dall’ingresso con una sorta di laica venerazione del luogo che colpì tutti quanti. Qualche minuto e fu di nuovo fuori e … parlò:  "E’ ora di dire basta – disse e il tono era pertiniano- è ora di dire basta alla vigliacca criminalizzazione della comunità dei musulmani in questo Paese, una comunità di uomini e donne che partecipa lealmente allo sforzo per il progresso della nazione ed è oggettivo baluardo all’insicurezza e alla violenza terroristica.

Nella nostra funzione di presidente del Consiglio Superiore della Magistratura non possiamo non essere fieri della fermezza e della fedeltà alla legge e alla giustizia che gran parte della magistratura giudicante ha espresso in questi anni di islamofobia. Coloro i quali sono i mandanti morali: investigatori e inquirenti, politici e giornalisti che hanno creduto di poter strumentalizzare una difficile congiuntura internazionale per ottenere notorietà e oscuri guadagni a spese dei musulmani d’Italia, sappiano che il Presidente della Repubblica non si sottrae al suo impegno morale e istituzionale di essere dalla parte dei più deboli, dalla parte di coloro che tanto hanno subito senza nessuna colpa".

Visibilmente commosso il Presidente si fece largo tra la folla salutò ancora una volta l’imam scambiando con lui qualche parola e, riguadagnata la sua auto, si allontanò verso la vicina tangenziale.

L’indomani mattina sul giornale di via Solferino il titolo capeggiava a piena pagina: MUSULMANI FRATELLI D’ITALIA, la firma ? quella del nuovo v.direttore ad personam…

Un sogno? mah! intanto firmiamo e depositiamo l’esposto contro Taormina
 

Abbiamo scherzato, anzi, abbiamo sperato e ci siamo fatti un pò prendere la mano dalla speranza, va beh, sarà un sogno di notte di mezza estate ma intanto, per tornare a quello che si può e si dovrebbe fare, pubblichiamo l’esposto preparato dai nostri legali in seguito alle affermazioni di Carlo Taormina.

Invitiamo i musulmani e le musulmane, italiani e stranieri, i responsabili delle associazioni islamiche e tutti coloro ai quali sta cuore la giustizia e la pace a sottoscriverlo e presentarlo alla Procura della Repubblica più vicina, o a una Questura, o una caserma dei Carabinieri e di darcene notizia scrivendoci a islamonline.it@gmail.com

Se, come speriamo saranno numerosi, la magistratura dovrà aprire un procedimento e inch’Allah rinviare a giudizio Taormina.

In tal caso ci sarà utile poter contattare tutti quelli che hanno aderito alla nostra iniziativa e poter concordare la linea processuale e le eventuali richiesti di danni.

Per scaricare il modulo per la denuncia contro Taormina:

http://www.islam-online.it/presidente_tuono.htm

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