Task Force discute opzioni per vietare commercio con colonie israeliane

Bruxelles – WAFA. I legislatori dell’Europa e del Nord America si sono incontrati di recente per discutere le varie opzioni legislative che i parlamentari possono utilizzare per porre fine all’importazione di merci prodotte nelle colonie israeliane, situate nei Territori occupati, comprese quelle prodotte dai coloni israeliani nei Territori palestinesi occupati (oPT).

Il Coordinamento europeo dei comitati e delle associazioni per la Palestina (ECCP), con sede a Bruxelles, ha affermato in un comunicato stampa che questa è stata la terza riunione della “Task Force interparlamentare per la promozione dei diritti umani dei palestinesi”, un’iniziativa transatlantica che riunisce i legislatori nordamericani ed europei per fornire una piattaforma per la collaborazione, la condivisione delle conoscenze e strategie congiunte per promuovere i diritti umani dei palestinesi. È composto da oltre 20 legislatori di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Irlanda, Spagna, Finlandia, Belgio, Slovenia, Paesi Bassi e altri paesi europei.

La Task Force ha ascoltato diversi oratori che sono stati leader nel promuovere iniziative legislative per limitare o vietare il commercio con le colonie illegali. Tra i relatori c’erano la senatrice Frances Black (Irlanda) e la deputata Veronika Honkasalo (Finlandia), che hanno presentato proposte di legge o mozioni legislative per vietare l’importazione di merci. I legislatori hanno anche ascoltato il deputato Steven De Vuyst (Belgio), in merito al recente annuncio del governo belga che avrebbe sostenuto l’aggiornamento annuale del database delle Nazioni Unite delle società che operano nei Territori occupati. Infine, il prof. Tom Moerenhout ha parlato alla Task Force sul suo ruolo in un’iniziativa dei cittadini europei, che sta facendo una campagna per spingere la Commissione europea a fermare il commercio con le colonie.

La comunità internazionale si oppone all’annessione e considera le colonie un ostacolo alla pace e alla stabilità internazionale. Tuttavia, la maggior parte dei paesi ha continuato a commerciare con esse, in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Quest’attività economica consente a Israele di trarre profitto dall’annessione e incoraggia un’ulteriore espansione illegale delle colonie.

“I parlamentari progressisti di tutto il mondo sono stati ispirati dal disegno di legge della senatrice Black sui Territori occupati, che ha dato un grande esempio per coloro che cercano di porre fine agli affari […] con le colonie”, ha affermato Fatin al-Tamimi, presidente della campagna irlandese di solidarietà per la Palestina. Ha aggiunto: “Ora è giunto il momento che l’Irlanda adotti finalmente questa legislazione necessaria”.

“Riunendoci per ascoltare direttamente i parlamentari e gli attivisti che stanno aprendo la strada nella lotta contro i prodotti delle colonie, speriamo di poter dare ulteriore slancio a queste iniziative e ispirare altri parlamentari ad agire nei propri contesti”, ha affermato Aneta Jerska, del Coordinamento europeo di comitati e associazioni per la Palestina.

“Il Canada è andato esattamente nella direzione sbagliata, estendendo persino i vantaggi commerciali preferenziali ai prodotti delle colonie”, ha affermato Michael Buecert, di Canadians for Justice and Peace in the Middle East. “Speriamo che i parlamentari canadesi siano ispirati dall’incontro di oggi e avviino misure per vietare finalmente il commercio con le colonie israeliane”.

“L’ondata crescente di attacchi dei coloni contro i civili palestinesi dimostra la violenza intrinseca […] della colonizzazione israeliana e rafforza l’urgenza di agire”, ha affermato James Tuite, della Campagna di solidarietà con la Palestina del Regno Unito. “Mantenendo relazioni economiche con le colonie israeliane, i governi continuano a sovvenzionare la colonizzazione israeliana e l’annessione de facto del territorio palestinese occupato”, ha aggiunto Brad Parker, di Defense for Children International Palestine.

La Task Force interparlamentare è sostenuta da gruppi della società civile in Europa e Nord America. Questi includono Canadians for Justice and Peace in the Middle East (CJPME), Coalition of Canadian Palestine Organizations (CCPO), Ireland Palestine Solidarity Campaign (IPSC), Palestine Solidarity Campaign (UK), il Coordinamento europeo di comitati e associazioni per la Palestina (ECCP) e Defense for Children International – Palestine (DCIP).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.