Il tasso di mortalità infantile tra i Palestinesi in Israele è tre volte superiore ai cittadini ebrei

MEMO. Il tasso di mortalità infantile tra i cittadini palestinesi in Israele è quasi tre volte superiore rispetto a quello dei cittadini ebrei, secondo quanto hanno rivelato fonti del ministero della Salute israeliano.

In un rapporto del ministero, intitolato “La sfida nazionale di ridurre l’ineguaglianza nel sistema sanitario”, si afferma che, mentre il tasso complessivo di mortalità infantile di Israele nel 2016 era di 3,1 decessi su 1.000 nascite, “il tasso tra gli arabi era quasi tre volte superiore a quello degli ebrei – da 6,2 a 2,2, rispettivamente”.

Nella municipalità di Tel Aviv, ad esempio, che include Giaffa, “il tasso di mortalità infantile tra gli Arabi era in media di 8,2 decessi ogni 1000 nascite, più di quattro volte superiore ai due decessi per 1.000 nascite tra bambini ebrei nella città”.

Il tasso medio di mortalità infantile nel 2015 tra i paesi dell’OCSE è stato di 3,9 decessi ogni 1000 nascite.

Il rapporto del ministero della Salute include anche dati sul tasso di mortalità generale, con i coloni ebrei in Cisgiordania che godono del più basso tasso di mortalità tra i cittadini israeliani.

L’aspettativa di vita dei cittadini palestinesi è di 81,4 anni per le donne e di 77,2 anni per gli uomini. Per i cittadini ebrei, l’aspettativa di vita è di 84,7 anni per le donne e di 81,5 anni per gli uomini.

Moshe Bar Siman Tov, il direttore generale del ministero della Sanità, ha affermato che il rapporto mostra la necessità per Israele di affrontare le disuguaglianze sanitarie, che, secondo lui, derivano in gran parte da “lacune socioeconomiche la cui origine è al di fuori del sistema sanitario”.