Tensioni alla moschea al-Aqsa in prossimità della Pasqua ebraica


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Gerusalemm-Ma’an. 
Da lunedì mattina 14 aprile, le forze armate israeliane si sono dispiegate in massa davanti a tutte le entrate della moschea al-Aqsa imponendo ai musulmani strette restrizioni per accedervi.

Sheikh Azzam al-Khatib, Direttore degli affari e dei beni palestinesi a Gerusalemme, ha dichiarato a Ma’an che la polizia israeliana gli ha riferito che la porta dei Maghrebini sarebbe stata completamente chiusa.

Inoltre, tutti i programmi turistici della zona sono stati cancellati, ha aggiunto Sheikh al-Khatib, sottolineando di aver fatto sforzi enormi per contattare la polizia israeliana ed assicurarsi che impedissero l’entrata in zona agli ebrei “estremisti”.

La polizia israeliana ha deciso di consentire l’ingresso solo agli uomini e alle donne di Gerusalemme al di sopra dei 50 anni, dietro rilascio, all’entrata, della loro carta d’identità agli ufficiali di polizia.

L’accesso è stato negato persino a 500 studenti delle scuole della zona.

Un certo numero di fedeli musulmani ha deciso di rimanere all’interno dell’area giorno e note dopo che gruppi ebrei di estrema destra avevano incoraggiato i loro confratelli a riversarsi nell’area in cui, secondo le loro credenze, era stato eretto il primo tempio e dove si compiono i sacrifici pasquali.
La Pasqua è cominciata martedì 15 aprile, secondo il calendario ebraico.

Traduzione a cura di Gaia Proiti