Terra sottratta ai palestinesi nel 1969 accende disputa legale

Cisgiordania occupata – MEMO. L’acquisizione di un tratto di terra palestinese nella Cisgiordania occupata, da parte di coloni israeliani, ha innescato un raro intervento dell’Alta Corte di Giustizia israeliana, in un caso che espone uno dei mezzi con cui sono stati effettuati furti di terra e pulizia etnica in Palestina.

Il terreno in questione possiede oltre 100 ettari, nella Valle del Giordano settentrionale. Secondo i dettagli del caso rivelati da Haaretz, la terra è stata designata come zona militare chiusa dal 1969, impedendo ai suoi proprietari palestinesi di entrarvi per più di 50 anni. Durante questo periodo, tuttavia, ai coloni fu permesso di iniziare a lavorarci, e venne creata addirittura un’azienda di datteri, chiamata Zorganika.

Dal 2018, i legittimi proprietari palestinesi della terra aspettano l’esecuzione di un ordine del tribunale per la revoca della zona militare e lo sgombero dei coloni. Il tribunale israeliano ha emesso l’ordine a seguito di una petizione di 20 proprietari terrieri palestinesi.

Lo stato ha ora 60 giorni per rispondere, dopodiché si terrà un’altra udienza ed il tribunale emetterà il suo verdetto.

A quanto pare, i coloni hanno lavorato la terra per molti anni con il benestare dell’esercito, che ha permesso loro di entrare. Le agenzie governative hanno approvato tutto ciò, anche se la terra è di proprietà privata di palestinesi, ma viene lavorata da israeliani, apparentemente con la speranza di un ordine di chiusura emesso per motivi di sicurezza.

L’avvocato dei firmatari, Wissam George Asmar, ha respinto la richiesta presentata con la giustificazione della sicurezza per tenere fuori i palestinesi, classificandola come “infondata”. Ha sostenuto che la terra è vicino al fiume, che corrisponde al confine con la Giordania, e che Israele ha un trattato di pace con il regno, ed in secondo luogo ha affermato che i coloni utilizzano comunque lavoratori palestinesi sulla terra.

Asmar ha anche affermato che i coloni e l’Organizzazione sionista mondiale “hanno lavorato alle spalle dello stato [israeliano]” per effettuare una “transazione palesemente illegale”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.