Terrorismo israeliano: il regime di Tel Aviv ‘pronto’ per una nuova guerra contro la Striscia di Gaza

Gaza. Il regime di Tel Aviv ha lanciato una nuova campagna di terrorismo psicologico e politico, parallelamente ai bombardamenti quotidiani su Gaza: la minaccia di nuovi crimini su vasta scala. Un'operazione Piombo Fuso “2”, di cui il 27 dicembre è ricorso il terzo anniversario.

Diversi media hanno riportato ieri la notizia di tali minacce. Israele, anziché comparire davanti a corti e organizzazioni internazionali per il genocidio compiuto tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009, e di fronte alle commemorazioni e condanne mondiali, ostenta la propria attitudine illegale e violenta, annunciando nuove stragi di innocenti.

Riportiamo qui di seguito l'articolo dell'agenzia palestinese Ma'an. Un funzionario dell'esercito israeliano ha dichiarato mercoledì scorso che le forze armate sono pronte a lanciare una nuova operazione militare contro la Striscia di Gaza, rifacendosi questa volta a un approccio “diverso” da quello adottato nell'Operazione Piombo Fuso, di cui il 27 dicembre è ricorso il terzo anniversario.

“Ci stiamo preparando e di fatto siamo pronti a lanciare un'altra campagna militare, che sarà diversa e che rinnoverà il nostro deterrente (militare)”, ha detto il capo della divisione della brigata meridionale per Gaza, Tal Hermoni, le cui dichiarazioni sono state riprese dal quotidiano israeliano Ha'aretz.

Hermoni ha parlato così apertamente dell'opzione di una nuova guerra, dopo che il capo dell'esercito israeliano aveva definito “eccellente” quella guerra su Gaza nel 2008, confidando che qualunque nuovo attacco dovrà essere “rapido e doloroso”.

“Non voglio qui lodare l'Operazione Piombo Fuso. Il responso soft (con riferimento al raid che martedì ha ucciso un palesitnese a Gaza) è la prova che essi non vogliono dar peso al pugno di ferro dell'esercito israeliano”, ha detto Hermoni.

I vertici dell'esercito israeliano stanno preparando un piano per la prossima guerra su Gaza, che sia però più rapida di quella del 2008-2009 (durata tre settimane), ma che tuttavia dovrebbe implicare un maggiore uso del fuoco, stando ancora ad Ha'aretz.

Nella stessa giornata, Hamas ha risposto di non sentirsi intimidito dalle minacce di una nuova invasione da parte israeliana, e ha elogiato la fermezza della popolazione di Gaza,

“Anziché essere cancellata dalla mappa, Gaza è diventata la Qibla (la direzione per la preghiera dei musulmani) per tutte le genti libere nel mondo, oltreché un simbolo di dignità sottoposta a una costante sfida”. Così ha commentato l'argomento il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri.

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