A cura di Stefano Di Felice
Tehran (Fna): le Forze armate siriane che combattono i ribelli ad Aleppo sostengono che la maggior parte dei gruppi militari che conducono operazioni terroristiche contro il popolo siriano in Siria sono di nazionalità israeliana, qatariota, saudita, afgana, cecena e libica.
Mercoledì scorso un militare siriano così si è espresso: “Combattendo contro un gruppo terrorista abbiamo avuto modo di constatare che molti di loro sono mercenari afgani, ceceni e di altri paesi vicini quali Qatar e Arabia Saudita”.
“Ho visto militari israeliani con addosso divise della marina: l’esercito siriano è riuscito a ucciderne alcuni e ad arrestarne diversi altri”, aggiunge un ufficiale siriano.
I media siriani hanno annunciato a inizio ottobre di aver arrestato 108 combattenti stranieri, dei quali 46 tunisini.
L’azione si è svolta in seguito all’uccisione, da parte dell’Esercito siriano e delle Forze di sicurezza, di 70 terroristi stranieri in un’operazione congiunta nella provincia di Homs.
Inchieste condotte in Siria indicano che 25 paesi asiatici, europei e africani stanno combattendo nel paese.
I disordini in Siria sono iniziati nel marzo 2011, con attacchi ben organizzati da parte di gruppi armati nei confronti di poliziotti e guardie di frontiera.
Centinaia di persone, tra i quali membri delle Forze di sicurezza, sono state uccise nel corso di dimostrazioni di protesta trasformatesi in scontri armati.
Il governo considera responsabili i gruppi terroristi armati, i fuorilegge e i sabotatori di tali omicidi, e sottolinea che gli scontri hanno una regia esterna.