Il Consiglio centrale ortodosso in Palestina (OCCP), un gruppo nazionale cristiano palestinese, ha denunciato il nuovo passo del Patriarcato durante una conferenza stampa avvenuta martedì.
Il portavoce dell’OCCP, Jalal Barham, ha affermato che il patriarca di Gerusalemme ha venduto segretamente la nuova proprietà della chiesa a due società israeliane, che presumibilmente pianificano di utilizzarla per progetti di turismo.
“Questo è un nuovo accordo, risalente allo scorso settembre, che mira a creare una cintura di colonie israeliane, che si estende da quella di Gilo, vicino alla cittadina palestinese di Beit Jala, e va fino a Talpiot, a Gerusalemme”, ha spiegato Barham.
Barham ha anche avvertito che il nuovo progetto israeliano distruggerà l’economia basata sul turismo di Betlemme.
L’accordo, secondo l’OCCP, vale 125 milioni di shekel (39 milioni di dollari). Le due società israeliane intenzionate ad acquistare il terreno sono state identificate come la Talpiot Hadasha e la Broeket Habsaga, società appaltatrici che operano fuori Gerusalemme Est.
Il patriarca Teofilo III era già stato accusato più volte di aver venduto proprietà della Chiesa a gruppi di coloni estremisti in posizioni privilegiate a Gerusalemme ed in Cisgiordania.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.