Tre detenute in sciopero della fame nelle carceri israeliane

Quds Press. Il comitato per gli affari dei prigionieri palestinesi domenica ha annunciato che tre donne detenute nelle carceri dell’occupazione si sono unite allo sciopero della fame in sostegno degli altri prigionieri. Si chiamano Mona Qaadan, Amal Taqatqa e Shatila Abu Ayada.

250 prigionieri del movimento del Jihad islamico continuano il loro sciopero della fame iniziato cinque giorni fa, per resistere alle misure repressive e agli abusi dell’amministrazione carceraria israeliana.

Fonti palestinesi hanno affermato che nei prossimi giorni un gran numero di prigionieri inizierà lo sciopero della fame nel caso in cui l’amministrazione carceraria non soddisfi le loro richieste.

Lo sciopero sta procedendo con il sostegno di tutti i movimenti militanti, i quali hanno proseguito nell’ultimo periodo la loro collaborazione con un programma di lotta congiunto, nel tentativo di fermare gli abusi e gli attacchi arbitrari dell’amministrazione penitenziaria.

Domenica il comitato nazionale dei prigionieri ha annunciato il fallimento delle trattative che si sono tenute con i funzionari dell’amministrazione delle carceri sioniste nelle prigioni di Ramon e Hadarim. Il comitato ha dichiarato che è necessario perciò prepararsi al meglio per qualsiasi tipo di emergenza dopo il fallimento dei tavoli di dialogo con le suddette amministrazioni penitenziarie.

È stato sottolineato che i prigionieri del movimento del Jihad islamico in sciopero della fame chiedono all’amministrazione penitenziaria di essere trasferiti nelle sezioni dove i prigionieri stanno facendo lo sciopero della fame, sottolineando che non saranno mai lasciati soli durante la lotta.

Domenica, guardie armate hanno preso d’assalto diverse celle della Sezione 1 della prigione di Ramon. L’Ufficio Informazioni Prigionieri ha affermato che le guardie hanno fatto irruzione nelle stanze n. 4, 7 e 14 della sezione con lo scopo di molestare i prigionieri e scoraggiarli a rivendicare i propri diritti.

L’ufficio ha riferito che le guardie sioniste hanno anche trasferito alcuni prigionieri della Sezione 8 e hanno fatto delle perquisizioni provocatorie, aumentando la già costante tensione presente nel carcere.

Il collegio direttivo dei prigionieri di Hamas ha precedentemente dichiarato che non sarà concesso all’amministrazione penitenziaria di attaccare e di reprimere nessun prigioniero, indipendentemente dalla sua affiliazione organizzativa, e opererà con forza e determinazione per affrontare le varie amministrazioni carcerarie e preservare le conquiste del movimento dei prigionieri palestinesi.

In una breve dichiarazione, il collegio ha confermato che tutti i prigionieri sono rimasti uniti di fronte alle misure punitive dell’amministrazione penitenziaria, in particolare contro ciò a cui sono sottoposti i prigionieri del Jihad islamico.

Ha anche sottolineato che il movimento dei prigionieri non starà a guardare di fronte alla procrastinazione e alla riluttanza dell’amministrazione penitenziaria sionista nell’attuazione di quanto era stato concordato, ovvero la modifica delle condizioni carcerarie a come erano prima del 6 settembre di quest’anno.

Traduzione per InfoPal di G.B.