Tregua israelo-palestinese, continuano le aggressioni israeliane contro Nablus: 25 cittadini arrestati.

Nablus – Infopal, lunedì 21 luglio. Questa notte, l’esercito israeliano ha condotto un nuovo assalto contro la città di Nablus e il campo profughi di Balata. 25 cittadini sono stati sequestrati, compresa la parlamentare Muna Mansour, del gruppo "Riforma e Cambiamento" di Hamas, e un’altra donna.

Testimoni oculari hanno riferito che i soldati hanno circondato e attaccato l’abitazione della parlamentare, sequestrandone i figli e mettendo a soqquadro le stanze. La deputata è stata poi ammanettata e arrestata.

Muna è la moglie di Jamal Mansur, uno dei dirigenti di spicco di Hamas in Cisgiordania, ucciso durante il bombardamento dell’aviazione israeliana contro il suo ufficio, a Nablus, nel luglio del 2001.

Un altro battaglione di soldati ha fatto irruzione in un edificio dove alloggiavano studenti dell’università di Najah, arrestandone 8. Si tratta di: Samer Tahainah e Haitham Muhi-Iddin, di Jenin; Ibrahim al-Baz, di Qalqilyah; Malek Ammar; Ahmad Abu Safiyah; Hamdi Zaidan Qiblan e Odai Abu Khazima, di Tulkarem.

I militari hanno anche sequestrato un membro della locale Camera di Commercio, un bancario, diversi impiegati della società “al-Itiman” con sede nel Centro Commerciale.

L’arresto dell’on. Mansur porta a 45 il numero dei rappresentanti (parlamentari, ministri e sindaci) del popolo palestinese sequestrati da Israele negli ultimi due anni.

Campagna di sequestri. Tra gli altri cittadini arrestati ci sono numerosi commercianti di Nablus: Haj Othman Misleh (60 anni), membro della locale Camera di commercio; l’ing Imad Ka’nan (55 anni); il bancario Awni Kalbunah (42 anni); Ala’an Jadallah (47 anni); Abu Shadi Jadallah e suo figlio Shadi; il giovane Tamer Nabil Alweni (20 anni); Salah Abu Ata; Hasan Abdullah Hashash; Hamza Abdelhadi Abu Zant (22 anni); Inas al-Faqih (28 anni); il direttore del Centro commerciale di Nablus, Hasan Abu Zant (57 anni); Ibrahim as-Sakhl (67 anni) e i suoi due figli Wael (40 anni) e Hamza (20 anni); Yahia Abu Zant; Salah Asab; Isam Jarar.

Nablus – Infopal, venerdì 18 luglio. Questa mattina, le forze di occupazione israeliane hanno nuovamente attaccato l’area di Nablus, arrestando 15 cittadini.

I sequestri sono avvenuti nei villaggi di Madama e Asira.

Riportiamo qui di seguito i nomi degli arrestati.

Residenti a Madama: 
Bassem Sidqi Nassar, 27
Bashir Hamid Zyaddeh, 24
Hashem Thib Nassar, 32
Mohammad Tayyib Faraj, 21
Ali Tayyeb Faraj, 27
Sherif Nassar, 28
Thaer Samir Nassar, 23
Rami Mohammed Nassar, 29
Qa’id Samir Nassar, 30
Hani Sedqi Nassar, 20

Residenti a Asira: Ahmed Khalil Makhlouf, 18
Hammam Hosni 23
Emad Aziz, 30
Walid Hamdan, 25

Nablus – Infopal, giovedì 17 luglio. Fonti locali della sicurezza palestinese hanno informato che le aggressioni israeliane contro la città proseguono anche nella giornata di oggi. All’alba, truppe dell’esercito hanno assaltato i campi profughi di Balata e di Askar, sparando e ferendo alcuni cittadini.

Inoltre, 12 palestinesi del campo di Askar sono stati sequestrati. Si tratta di 
Khaled Hashem Salameh, Hassan Qatnawi, Qassem Ghazi Jarwan, Adham Salah An-Naqib, Mahmoud Hafez Abdel Jawwad, Mohammad Abdel Qader, Ahmad, Basel, Khalil e Abdel Mohammad Habboush, del vecchio campo, e Mohammad e Yousef Taher Fares del nuovo.

Nablus – Infopal, mercoledì 16 luglio. Non si arresta la campagna di aggressioni dell’esercito israeliano contro Nablus.

Questa notte, 15 veicoli militari hanno assaltato numerosi quartieri della città, sequestrando diverse persone, tra cui Qadri Shahin, il figlio del sindaco facente funzioni, Hafidh Shahin, Hamza al-Jawhari e Basim Kalbouna, entrambi diciassettenni, Mu’min al-Qaysi, Mus’ab Mi’ari, Karim Abu ‘Issa.

I militari hanno fatto irruzione in alcuni uffici, tra cui quello dell’avvocato Faris Abu Al-Hasan, a cui hanno sequestrato computer e documenti comprovanti le violazione israeliane dei diritti umani in Palestina e altri riguardanti prigionieri palestinesi rinchiusi nelle carceri di Israele.

Nablus – Infopal, martedì 15 luglio. Continua anche oggi la campagna militare israeliana contro la città di Nablus e le sue istituzioni. La giustificazione addotta da Israele è sempre la solita: la lotta contro le strutture del "terrorismo palestinese". Analogamente, infatti, a quanto la propaganda di Tel Aviv è riuscita a far passare anche in Europa, e in Italia in particolare. 

I soldati israeliani hanno arrestato Abdul Rahim Hanbali, presidente del Comitato di Carità, un consigliere municipale e suo figlio, il presidente dell’associazione sportiva e altre persone.

Le aggressioni hanno preso il via nelle prime ore di questa mattina, con l’assalto della città e di numerose abitazioni.

Sei su quindici membri del Consiglio comunale di Nablus sono stati arrestati.

I militari israeliani hanno assaltato anche una cittadina limitrofa, Deir Sharaf, e sequestrato sei giovani.

Attacchi contro le istituzioni di Hamas a Nablus. Le aggressioni, nella loro forma sistematica, sono iniziate l’8 luglio, con la chiusura di sei associazioni caritatevoli, ma sono andate avanti prendendo di mira anche altre realtà – agenzie stampa, istituzioni, cliniche, scuole, ambulatori medici, centri commerciali, ong, ecc.

La tregua-beffa. E’ evidente che la "tregua" nella Striscia di Gaza ha dato fiato alle forze israeliane che ne stanno approfittando per devastare ulteriormente la Cisgiordania. A Gaza, l’assedio continua ad affamare e ad uccidere: come ricordava ieri il direttore dell’ufficio UNRWA in Palestina, John Ging, l’attesa fine del lancio dei razzi artigianali dalla Striscia verso Israele non ha portato alla sospensione del disumano embargo e all’apertura dei valichi. Una nuova beffa made in Israel, come quelle a cui lo Stato più armato e nuclearizzato del Medio Oriente ha abituato i palestinesi e il mondo intero da sessant’anni a questa parte, grazie alla preziosa cooperazione di un giornalismo occidentale molto "gridato" e schierato e di politici sempre pronti a prosternarsi a lobby e potenti di turno.

La popolazione e la resistenza palestinese hanno chiesto a Israele di estendere la tregua anche alla Cisgiordania, ma la risposta è stata negativa.

L’esercito israeliano, dunque, continua la sua campagna di attacchi e aggressioni contro le "istituzioni affiliate a Hamas" nei Territori occupati: in realtà, l’obiettivo è colpire e distruggere tutto ciò che è palestinese e la determinazione stessa a resistere.

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