Tribunale francese condanna attivista anti-Genocidio al carcere a causa delle sue pubblicazioni pro-Palestina sui social media 

Nizza – Quds News. Un tribunale francese ha condannato Amira Zaiter, attivista filo-palestinese e infermiera in formazione, a tre anni di carcere, con due anni di sospensione, dopo aver postato sui social media a sostegno dei diritti fondamentali dei palestinesi. Zaiter è stata accusata di “apologia del terrorismo e incitamento all’odio”. 

La decisione del Tribunale penale di Nizza di lunedì, che prevede che Zaiter debba scontare un anno sotto monitoraggio elettronico, è arrivata dopo il suo arresto il 19 settembre e la successiva detenzione. La sentenza del tribunale è andata oltre la richiesta dell’accusa di una pena di 30 mesi, citando la “gravità” delle sue espressioni online.

Zaiter, che era stata una figura chiave nell’organizzazione di raduni pro-Palestina a Nizza, è stata accusata di aver postato su X messaggi che includevano elogi per i leader di Hamas e commenti interpretati come apologia alla violenza. 

Durante il processo del 21 ottobre, la donna ha difeso i suoi post come risposte emotive al genocidio di Gaza, affermando di voler criticare il sionismo, non l’ebraismo. Pur riconoscendo che alcune delle sue parole erano “molto violente”, ha insistito sul fatto che le sue intenzioni erano state male interpretate.

Oltre alla pena detentiva, il tribunale ha ordinato a Zaiter di pagare oltre 10 mila euro a varie parti civili e di pubblicare la sua condanna sui giornali locali a sue spese. 

Il processo mette in evidenza la rigida posizione della Francia in materia di discorso pubblico e di leggi contro Israele. Nel 2021, la Francia ha adottato la famigerata definizione di antisemitismo proposta dall’Alleanza Internazionale per la Memoria dell’Olocausto (IHRA), che considera le critiche a Israele e al sionismo e il paragone tra le pratiche di Israele e quelle dei nazisti forme di antisemitismo.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.