Tribunale israeliano condanna studentessa palestinese a 16 mesi di detenzione

PIC. Domenica un tribunale israeliano ha condannato la prigioniera palestinese Layan Kayed, una ragazza di 23 anni della città di Sebastia a Nablus, a 16 mesi di carcere e le ha ordinato di pagare una multa di 6.000 shekel.

All’inizio di giugno 2020, i soldati israeliani rapirono Kayed al checkpoint di Zaatara mentre stava guidando la sua auto verso l’Università di Birzeit, nel nord di Ramallah, per ricevere i documenti del diploma della facoltà di arti.

Dopo averla trattenuta diverse ore e aver informato sua madre della sua detenzione, è stata portata nella prigione di Hasharon, dove è stata rinchiusa in condizioni di estremamente dure per due settimane.

Durante la sua detenzione, i carcerieri israeliani l’hanno trasferita ripetutamente in catene nella prigione di Ofer, dove è stata sottoposta ogni volta a lunghe ore di interrogatori prima di essere riportata di nuovo alla prigione di Hasharon.

L’accusa rivoltale dai carcerieri israeliani nella prigione di Ofer è sulla sua partecipazione alle attività studentesche e sindacali all’università – considerate una minaccia per la sicurezza di Israele – e più tardi. Kayed è stata poi trasferita alla prigione di Damon.

Il 18 giugno 2020, l’autorità di occupazione israeliana l’ha accusata di aver lanciato pietre contro le forze israeliane e di aver organizzato eventi sociali e culturali che rappresentavano una minaccia per la sicurezza di Israele.