Tribunale israeliano demolisce 20 strutture palestinesi per allargare postazione militare

Al-Quds (Gerusalemme)-InfoPal. Un tribunale israeliano ha deciso di demolire venti magazzini di proprietà di cittadini palestinesi, costruiti all’ingresso del campo profughi di Shu’fat, vicino a Gerusalemme, per ampliare un punto d’acceso militare, situato all’ingresso del campo.

Giovedì 1° agosto, il quotidiano locale Al-Quds ha rivelato che la Corte Suprema israeliana di Gerusalemme ha decretato la demolizione dei magazzini, nonostante il comune abbia richiesto ai proprietari di pagare 460 mila shekel, (circa 129 mila dollari) di imposte. Il quotidiano ha anche sottolineato che i negozi sono chiusi da 23 anni.

I proprietari dei magazzini, la famiglia ad-Dajani, hanno affermato che le strutture furono costruite nel 1963, 50 anni fa, su un terreno di 11 dunum (1dunum =1000mq). Hanno spiegato che i terreni sono stati sequestrati in due fasi: prima sette dunum, poi 2.5 dunum oltre ai magazzini in questione.

Uno dei proprietari ha dichiarato: “In sei anni abbiamo subito ingenti perdite finanziarie, stimate in decine di migliaia di shekel, dovute ai procedimenti giudiziari. E alla infine, la Corte Suprema ha accolto la richiesta dell’esercito di confiscare le terre e demolire i magazzini”.

Ha aggiunto: “Durante la costruzione del Muro di separazione, l’esercito di occupazione ha sequestrato sette dunum per espandere un punto d’accesso militare, costruire delle corsie, corridoi, torri e altre strutture. Tuttavia, esso non si è fermato a quel punto, ma ha voluto estendere il proprio controllo sui magazzini, costruiti quasi mezzo secolo fa, prima che Israele occupasse la Cisgiordania e Gerusalemme”.

Fonti locali hanno previsto che l’esercito attuasse la decisione della Corte pochi giorni dopo la festa di Eid al-Fitr (celebrata al termine del Ramadan, ndr).

Uno dei proprietari, Abu al-Walid, ha sottolineato che la Municipalità di Gerusalemme, in mano ad Israele, insiste per riscuotere 129 mila dollari, senza tener conto del fatto che i magazzini in questione sono chiusi da tempo, e prossimi alla demolizione.